Causata da un un eccessivo accumulo di sangue in un organo o in una parte del corpo, la congestione viene spesso associata ad un blocco digestivo, che può essere anche fatale. Ecco come prevenirla
A livello medico con la parola congestione si intende, in modo generico, un eccessivo accumulo di sangue in un organo o in una parte del corpo e si può parlare di congestione cerebrale, polmonare, delle prime vie respiratorie, a seconda dell'organo in cui si verifica tale accumulo. In genere però il termine congestione è comunemente usato per definire un blocco digestivo (blocco intestinale da freddo o congestione dello stomaco). Come segnala anche il portale dell’Istituto Superiore di Sanità, dopo i pasti per svolgere la funzione digestiva e i processi chimici che permettono la trasformazione del cibo ingerito, lo stomaco e l’intestino necessitano di molto ossigeno che viene loro trasportato in gran parte attraverso il flusso del sangue. Un improvviso cambiamento della temperatura può provocare una diminuzione della quantità di sangue che arriva all'addome causando quindi il rallentamento, o il blocco, dei processi digestivi con la conseguente comparsa di malessere.
Attenzione alle bevande ghiacciate
La congestione digestiva, come indicato anche nel sito del Ministero della Salute, nella pagina dedicata alle ondate di calore, può essere dovuta anche all'introduzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, durante o subito dopo i pasti. Va detto, però, che durante la digestione anche un eccessivo sforzo fisico o il passaggio da un ambiente riscaldato ad uno freddo può provocare una congestione digestiva. Ad essere più facilmente soggetti a congestione sono i bambini e gli adolescenti, dato che il loro apparato digerente è più delicato rispetto a quello degli adulti.
I sintomi principali della congestione
I sintomi principali che possono comparire in caso di congestione digestiva sono dolore al torace, sudorazione fredda, brividi, pallore, pelle d'oca, sensazione di pesantezza allo stomaco, bruciore allo stomaco, crampi all'addome, mal di stomaco, stato confusionale, visione offuscata, nausea e vomito, graduale abbassamento della pressione arteriosa fino allo svenimento. Normalmente questi disturbi compaiono in maniera graduale, dal meno grave al più problematico. Solo raramente, a seguito di un rapido e intenso sbalzo di temperatura (chiamato ‘shock termico’) come quello che si verifica, ad esempio, tuffandosi in acqua molto fredda durante la digestione, può determinarsi una congestione fulminea che può comportare uno svenimento. E quando questo accade in acqua, può sopraggiungere la morte per annegamento.
L’importanza di riconoscere i segnali per prevenire
È importante riconoscere i primi segnali della congestione per poter intervenire in tempo ed evitare conseguenze che possono divenire anche gravi. I bambini spesso non riconoscono e non sanno interpretare i primi disturbi e, per questo motivo, sono maggiormente a rischio. Dal momento che la causa principale della congestione è un forte sbalzo termico verificatosi durante la digestione, per non incorrere nella congestione è consigliabile essere prudenti e, dopo mangiato, evitare di passare improvvisamente da una temperatura ad un'altra, bere bevande ghiacciate o mangiare cibi molto freddi, tuffarsi in acque fredde o svolgere un’attività fisica particolarmente intensa. La digestione richiede tempi diversi a seconda del tipo e della quantità di cibo ingerito: dura almeno 2 o 3 ore se si mangia un pasto abbondante, ma anche meno se si consuma un pasto leggero. Soprattutto in estate, in spiaggia o in piscina, è bene preferire cibi leggeri e spuntini a base di frutta e verdura.
Quanto si deve aspettare prima del bagno
È molto diffusa la convinzione che prima di poter fare il bagno, in mare o in piscina, si debbano attendere almeno due o tre ore dal termine del pasto. Come suggeriscono gli esperti dell’ISS, in realtà, il tempo di attesa dipende da ciò che si mangia e dalle caratteristiche del singolo individuo. La raccomandazione più diffusa è quella di seguire il buon senso: se si è consumato un pasto abbondante, magari ricco di grassi difficili da digerire, è preferibile aspettare 2-3 ore prima di fare il bagno; se, invece, il pasto è stato composto da cibi leggeri o da uno spuntino a base di frutta o si può fare il bagno anche immediatamente. È importante comunque saper ascoltare il proprio corpo e saper valutare la condizione fisica del momento: se ci si sente appesantiti è meglio aspettare prima di fare il bagno e, in ogni caso, non allontanarsi mai troppo dalla riva da soli. Un consiglio utile è quello di entrare in acqua gradualmente, bagnarsi prima i polsi e poi tempie, per abituare il corpo alla diversa temperatura. L’obiettivo è quello di evitare lo shock termico che è la causa principale della congestione.