Sempre più casi di morbillo nel 2024 e la colpa è anche dei pochi vaccini

Aumentano i casi di morbillo in Italia. O meglio, continuano ad aumentare. L’ultimo rapporto realizzato dall’Istituto superiore di sanità conferma infatti la tendenza del resto del 2024 fin qui: una risorgenza della malattia infettiva nel nostro Paese. Rispetto ai 43 casi in tutto registrati nel 2023, da gennaio a luglio di quest’anno siamo già a arrivati a 807 casi segnalati. Nel solo mese di luglio, l’ultimo per il quale abbiamo i dati, sono stati 89, di cui 80 confermati in laboratorio. Il maggior numero di casi dal 2019 I numeri sono abbastanza chiari. Si tratta già, nonostante siamo solo a metà del 2024, del dato più alto degli ultimi 5 anni. Tuttavia, le cifre vanno viste anche in prospettiva e il totale finale dell’anno, in tutta probabilità, resterà lontano dai picchi raggiunti nel 2017 quando le persone colpite dal morbillo furono più di 5mila. Non a caso, il governo dell’epoca, anche in conseguenza di quell’aumento, introdusse l’obbligo vaccinale. Da allora, da quel picco, l’incidenza della malattia nel Paese è diminuita progressivamente. Salvo riprendere negli ultimi mesi del 2023 e continuare a progredire, come abbiamo visto, nella prima metà di quest’anno. Anche per questo quando qualche settimana fa il senatore leghista Claudio Borghi aveva proposto un emendamento per cancellare l’obbligo vaccinale, gli esperti avevano espresso la loro preoccupazione. Come noto, quella proposta è stata poi ritirata. Le cause Ma quali sono le cause di questa risorgenza del morbillo? Secondo l’Istituto superiore di sanità, che realizza dei bollettini mensili per tenere sotto controllo il virus, ci sono più fattori che contribuiscono all’incremento. Innanzitutto l’importazione di casi da Paesi dove il morbillo ha una circolazione molto elevata. I casi di morbillo, infatti, non sono in aumento solo in Italia ma anche nel resto d’Europa e in svariate aree del globo. Non a caso a gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità aveva lanciato l’allarme per la crescita dei casi nel Vecchio continente. Secondo l’Organizzazione della sanità sono in corso epidemie di Morbillo in Iraq, Azerbaijan, Etiopia e vari altri Paesi del mondo. Ma oltre alla diffusione in aumento in svariate parti del globo c’è un problema specifico del nostro Paese, vale a dire una difesa insufficiente rispetto alla contagiosità della malattia, come noto, molto elevata. Per interrompere la trasmissione - dicono gli epidemiologi - sarebbe necessaria una copertura vaccinale di almeno il 95% per due dosi di vaccino. Il nostro Paese non raggiunge quella soglia se non in alcune regioni come la Lombardia, la Provincia autonoma di Trento, la Toscana, l’Emilia Romagna. E restano, come nota sempre l’ISS, variazioni anche grande tra i territori.