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Giornata mondiale epilessia: sintomi, cause e cure

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

Il 13 febbraio si celebra la giornata mondiale della lotta all'epilessia, una patologia che solo in Italia colpisce più di 500mila persone

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È una malattia neurologica tra le più diffuse al mondo, se si considera che solo in Italia sono più di 500mila le persone a esserne colpite. Parliamo dell'epilessia, la cui giornata mondiale si celebra quest'oggi 13 febbraio, con l'obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico e contrastare lo stigma che ancora la avvolge.

Quali sono i sintomi dell'epilessia

Una crisi epilettica si manifesta attraverso delle anomale scariche elettriche all'interno della corteccia cerebrale. Queste, a seconda dell'intensità, possono essere distinte in due tipologie: parziali o generalizzate. Quando parliamo di crisi parziale a essere coinvolta è solamente una parte specifica della corteccia, se generalizzata, tutta questa zona sarà colpita. Una crisi epilettica parziale può causare dei movimenti non controllati, formicolii, alterazione del comportamento, del gusto o ancora della vista. Quando invece la crisi è generalizzata, si può arrivare fino a uno stato di perdita di coscienza. In generale la durata di questi episodi non supera i pochi secondi, o nei casi più gravi, qualche minuto. Attenzione però, alcuni individui possono soffrire di una crisi anche solo una volta nella vita, in quel caso non si potrà parlare di epilessia, sarà considerata tale solo se il disturbo dovesse presentarsi invece almeno in un'altra occasione.

Cause e possibili cure

Anche per quanto riguarda le cause delle crisi parziali è bene fare un distinguo, in alcuni casi, quando si parla di epilessia secondaria, vi è presenza di lesioni cerebrali strutturali, quando queste non sono strutturali, quindi causate da un precedente trauma, si parla di epilessia primaria. Nel caso di crisi generalizzate non è tuttavia ancora possibile definire con precisione una causa, anche se è certo che alcuni fattori, come l'abuso di alcolici, droghe o psicofarmaci, possono favorire l'insorgere di questa malattia. Per contrastare questa patologia si ricorre a farmaci anti-epilettici, aumentando gradualmente il dosaggio fino a ridurre il più possibile le crisi. Si potrà valutare di terminare la cura farmacologica dopo due anni senza episodi di crisi.