In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Sviluppare microrobot contro i cortocircuiti cerebrali: il progetto europeo

Salute e Benessere
©Getty

È l'ambizioso obiettivo di Crossbrain, un programma di ricerca europeo coordinato da Nicola Toschi, dell'università di Roma Tor Vergata della durata di 4 anni

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato

 

Sviluppare microbot iniettabili nel sistema endovascolare per contrastare le alterazioni dell'attività elettrica del cervello nel caso di crisi epilettiche o attacchi di panico. È l'ambizioso obiettivo di Crossbrain, un programma di ricerca europeo coordinato da Nicola Toschi, dell'università di Roma Tor Vergata. Avviato nel mese di novembre scorso, il progetto avrà una durata di 4 anni.

Il progetto europeo Crossbrain

"È noto che un gran numero di condizioni patologiche cerebrali coinvolgono direttamente un'attività elettrica aberrante del cervello, come ad esempio crisi epilettiche o disturbi di panico", ha riferito Toschi, spiegando che  in queste condizioni la tempestività di intervento è essenziale per rendere possibile una terapia adattiva ed efficace. Purtroppo, ha aggiunto il ricercatore, "le tecnologie attualmente disponibili per guidare e modulare l'attività cerebrale in modo preciso e selettivo a scopo terapeutico sono ad oggi fortemente limitate, riducendo notevolmente le opzioni terapeutiche". Un aiuto prezioso potrebbe però arrivare dai recenti progressi nel settore dalle nanotecnologie e in particolare dall'innovazione nel campo dei nanomateriali, con lo sviluppo di dispositivi di dimensioni nanometriche in grado di modulare gli impulsi elettrici.

L'obiettivo del programma di ricerca

L'obiettivo del progetto Crossbrain, vincitore di un Pathfinder Challenge Grant e a cui collaborano anche la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (Sissa), l'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e altri partner europei come l'università di Glasgow, è quello di riuscire a realizzare microbot di 0,1 millimetro di diametro in grado di interagire con l'attività elettrica cerebrale. "Poiché esistono molte condizioni patologiche cerebrali in cui viene rilevata un'attività elettrica aberrante all'interno del cervello, Crossbrain mira a rilevare l'attività elettrica a livello cellulare e circuitale e a modulare l'attività elettrica delle cellule, secondo le specifiche necessità del paziente", ha aggiunto Toschi.

approfondimento

Mini cervelli per studiare i neuroni: la nuova frontiera della ricerca