La somministrazione sarebbe già partita sia in Irlanda del Nord, che in Galles, mentre la Scozia sarebbe leggermente in ritardo ma, comunica, si ‘adeguerà presto’
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Da venerdì 14 ottobre in Inghilterra sarà estesa la possibilità all’intera popolazione pari, o superiore, ai 50 anni di prenotare il richiamo per il Covid-19 e per l’influenza. La conferma arriva dai media, come la BBC, che citano fonti del governo britannico e del servizio sanitario nazionale (Nhs). La somministrazione sarebbe già partita sia in Irlanda del Nord, che in Galles, mentre la Scozia sarebbe leggermente in ritardo ma, comunica, si ‘adeguerà presto’. Annunciato a partire da agosto per una platea potenziale di 26 milioni di persone, finora il quarto richiamo vaccinale era stato garantito prioritariamente agli ultra 65enni, ai medici, infermieri, dipendenti della sanità "in prima linea”, agli impiegati delle case di riposo e dei servizi di soccorso, alle persone rese vulnerabili da patologie croniche e alle persone conviventi con immunodepressi.
A chi tocca la quarta dose
Da venerdì 14 ottobre, invece, tutti coloro che hanno già compiuto 50 anni potranno richiedere la quarta dose. Come negli altri Paesi in Europa, anche nel Regno Unito è stato registrato un aumento di casi da Covid-19 nelle ultime tre settimane. Il rialzo, che ha principalmente riguardato persone già malate o anziane - interessando anche il numero dei ricoveri negli ospedali -, ha indotto gli specialisti a rilanciare la campagna vaccinale nei meno giovani. La situazione appare per ora sotto controllo, per questo è stata esclusa la necessità di reintrodurre restrizioni sociali e sanitarie - abolite totalmente da gennaio. Nessun allarme generalizzato è stato, inoltre, diffuso.
approfondimento
Vaccino Covid, anziani: quarta dose ridurrebbe rischio di morte
I vaccini disponibili in Italia
In Italia la somministrazione della quarta dose è raccomandata in via prioritaria alle persone a partire dai 60 anni di età e a tutti i soggetti fragili, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo. Il provvedimento è stato deciso a seguito dell’aumentata circolazione del virus Sars-CoV-2, in particolare per via della maggior trasmissibilità delle varianti Omicron. Secondo un recente studio coordinato dal Veterans Administration Medical Center di Providence, in Usa, e pubblicato sul bollettino settimanale dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani, la somministrazione della quarta dose di vaccino contro il Covid-19 negli anziani ridurrebbe sia il rischio di morte, che il rischio di andare incontro a una forma grave della malattia rispetto alle sole tre dosi.