Il 28 settembre ricorre la Giornata mondiale contro la rabbia

Salute e Benessere
©Ansa

L'edizione 2022 del World Rabies Day si concentra sul tema "One health, zero Deaths” (una sola salute, zero morti) per sottolineare l'esigenza di approcci "One Health" nell'affrontare le malattie zoonotiche e sottolineare l’obiettivo globale di eliminare i casi di rabbia umana mediati dai cani entro il 2030

 

ascolta articolo

Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato

 

Il 28 settembre si celebra in tutto il mondo la Giornata contro la rabbia, una zoonosi causata da un virus appartenente alla famiglia dei rabdovirus, genere Lyssavirus, che si trasmette attraverso il contatto con la saliva di animali infetti, quindi generalmente attraverso morsi, ferite o graffi. La ricorrenza, lanciata nel 2007 dall’alleanza globale per il controllo della rabbia (Garc), si propone di sensibilizzare e promuovere la lotta contro questa malattia, aumentando la consapevolezza dell’impatto della rabbia sulla salute umana e animale.

Il tema del World Rabies Day 2022

L'edizione 2022 del World Rabies Day si concentra sul tema "One health, zero Deaths”, (una sola salute, zero morti), per sottolineare l'esigenza di approcci "One Health" nell'affrontare le malattie zoonotiche e sottolineare l’obiettivo globale di eliminare i casi di rabbia umana mediati dai cani entro il 2030. "I programmi e gli interventi One Health non solo affrontano la malattia o la sfida bersaglio, in questo caso la rabbia, ma gettano anche le basi per affrontare altre sfide sanitarie attraverso il rafforzamento delle capacità concrete e il rafforzamento generale dei sistemi sanitari", ha sottolineato l’alleanza globale per il controllo della rabbia in una nota.

Rabbia: come si previene

La rabbia, come riporta il portale Epicentro dell'Istituto Superiore di Sanità, è probabilmente la malattia più antica di cui si ha notizia. Colpisce animali selvatici e domestici e si può trasmettere all’uomo e ad altri animali attraverso il contatto con saliva di animali malati. La prevenzione della malattia nell’uomo si basa sulla vaccinazione preventiva per chi svolge attività professionale “a rischio specifico” e sul trattamento vaccinale post esposizione, limitato a particolari situazioni di rischio, come l’aggressione da parte di un animale sospetto. In caso di post-esposizione alla rabbia, sottolinea l'Iss, è importante lavare e sciacquare la ferita o il punto di contatto con acqua e sapone, detergenti o acqua naturale, seguito dalla applicazione di etanolo, tintura o soluzione acquosa di iodio. Poi, a seconda dei casi, si effettua la somministrazione del vaccino o di immunoglobuline anti-rabbiche.

 

GettyImages-pipistrello

approfondimento

Lyssavirus, cos'è e quali sono i sintomi iniziali della rabbia

Salute e benessere: Più letti