A Yiwu, città del commercio nella provincia dello Zhejiang, nella Cina orientale, “complessi residenziali chiusi", e trasporti pubblici “sospesi”. Lo riporta il Global Times
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato
La strategia "zero Covid" della Cina continua a fare buchi nell’acqua. Dopo la notizia del blocco dei turisti a Sanya, sull'isola di Hainan, circa duemila di questi sono potuti tornare a casa con 14 voli, con il lockdown che perdura in città dal 6 agosto scorso. Restano ancora bloccati circa 32mila vacanzieri, che di fatto non possono lasciare l’isola. Una notizia che aveva fatto molto discutere, gettando un’ombra sull’immagine di quelle che i cinesi considerano le “Hawaii cinesi”. Nonostante il perdurare di misure restrittive in tutto il Paese, si registrano oggi quasi 2mila nuovi casi accertati in 24 ore. Numeri mai visti da settimane. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
La morsa del Covid in Cina
È il Global Times, quotidiano cinese, che riporta delle varie chiusure e restrizioni in atto in tutto il Paese. A partire da Yiwu, città del commercio nella provincia dello Zhejiang, nella Cina orientale, “complessi residenziali chiusi", e trasporti pubblici “sospesi”. Una chiusura che riguarda non solo tanti altri luoghi pubblici, ma anche la sospensione delle attività di scuole ed università perché la situazione resta “grave". Tali misure, che riguardano circa 1,9 milioni di persone, resteranno in vigore per tre giorni. Con gli abitanti costretti a rimanere a casa, gli unici autorizzati a continuare le attività saranno le aziende in grado di assicurare una "gestione a circuito chiuso”. Sempre il Global Times riporta che in diversi distretti di Urumqi, nello Xinjiang, è scattato un lockdown di cinque giorni, che ha portato alla “parziale sospensione” dei trasporti pubblici.
Il bollettino cinese
Secondo l’ultimo bollettino della Commissione sanitaria nazionale riportato dall'agenzia ufficiale Xinhua, ci sarebbero all’incirca 614 casi di covid-19 trasmessi localmente. Di cui 559 sull'isola di Hainan, che conta 10 milioni di abitanti, e altri 1.379 relativi a pazienti asintomatici: nello specifico, 805 a Hainan, e 380 nello Xinjiang. Nonostante siano solo 5.226 i morti dall’inizio della pandemia, è recentemente uscito uno studio su Nature Medicine rispetto alla fatalità che il coronavirus avrebbe in Cina se il Paese abbandonasse la politica ‘zero covid’. Secondo i ricercatori dell’Università Fudan di Shanghai, la Cina rischierebbe uno “tsunami” di infezioni capace di provocare 1,6 milioni di morti. Un dato determinato dalla bassa immunizzazione della popolazione, e che riguarda in particolare gli anziani. In tutta la popolazione, solo il 50% circa degli ultraottantenni è vaccinato, si legge nello studio. Mentre continuano i dubbi su questa pratica, con le critiche che non smettono di piovere sull’operato del governo, ci si chiede quanto a lungo il Paese potrà sostenere questa politica.