Demenza: snack e bibite potrebbero aumentarne il rischio. Lo studio

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

È quanto emerso da una nuova ricerca condotta dalla Tianjin Medical University, in Cina, sui dati di 72.083 persone

 

ascolta articolo

Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato

 

Consumare alimenti ultra-processati, come bibite, snack salati e merendine dolci, ricchi di zuccheri aggiunti, grassi e sale e poveri di proteine e fibre, potrebbe essere associato a un maggior rischio di sviluppare demenza. È quanto emerso da un nuovo studio coordinato dalla Tianjin Medical University, in Cina. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata Neurology.

Lo studio nel dettaglio

Per compiere lo studio, il team di ricerca ha analizzato i dati di 72.083 persone, di età superiore a 55 anni e senza diagnosi di demenza, contenuti nella biobanca del Regno Unito, andando in cerca di un'eventuale correlazione tra l'assunzione di cibi ultra-processati e la demenza. "Questi alimenti sono pensati per essere convenienti e gustosi, ma riducono la qualità della dieta. Possono inoltre contenere additivi alimentari o molecole provenienti da imballaggi o prodotti durante il riscaldamento che hanno dimostrato, in precedenti studi, di avere effetti negativi sulle capacità di pensiero e sulla memoria", ha sottolineato Huiping Li, autore dello studio.

I risultati

Dall'analisi è emerso che a distanza di 10 anni, 518 persone avevano sviluppato la demenza. I partecipanti sono stati divisi in quattro diversi gruppi in base al consumo dichiarato di alimenti ultra-processati. Nello specifico, tra le persone con i consumi più bassi, 105 avevano sviluppato demenza. Numero salito a 150 tra i soggetti del gruppo con consumo più alto. Studiando i dati per   età, sesso, storia familiare di demenza e malattie cardiache e altri fattori di rischio, il team di ricerca ha osservato una probabilità aumentata di demenza del 25% per ogni aumento del 10% dell'assunzione giornaliera di alimenti ultra-processati. Tendenza che potrebbe essere ribaltata migliorando la propria dieta. Dallo studio è infatti emerso che sostituendo il 10% degli alimenti ultra-processati con alimenti non trasformati o minimamente trasformati, come frutta fresca, verdura, legumi, latte e carne, il rischio di demenza potrebbe ridursi del 19%.

approfondimento

Reni, mangiare più frutta e verdura può prevenire malattie croniche

Salute e benessere: Più letti