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Covid, in calo incidenza e ricoveri. Lieve aumento dell’indice Rt

Salute e Benessere

A indicarlo sono i dati contenuti nel monitoraggio settimanale condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e dal Ministero della Salute

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In Italia l’incidenza settimanale dei casi di Covid è scesa a 559 casi ogni 100mila abitanti (contro i 699 della settimana precedente). Tra il 13 e il 26 aprile, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è rimasto “sostanzialmente stabile”, passando da 0,93 a 0,96. A indicarlo sono i dati contenuti nel monitoraggio settimanale condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e dal Ministero della Salute. 

 

Nelle terapie intensive, il tasso di occupazione è sceso dal 3,8% (dato registrato il 28 aprile) al 3,7% (5 maggio). Anche nelle aree mediche a livello nazionale c’è stato un calo: si è passati dal 15,6% del 28 aprile al 14,5% del 5 maggio.

Covid, nessuna regione a rischio alto

Dal report dell’Iss e del ministero della Salute emerge anche che nessuna regione/Provincia autonoma è classificata rischio altro. Tuttavia ce ne sono tre a rischio moderato, mentre le altre sono a rischio basso. In nove regioni/Province autonome si è verificata almeno un allerta di resilienza. Solo in una regione/Pa ci sono state molteplici allerte di resilienza. 

 

La percentuale dei casi rilevati tramite l’attività di tracciamento dei contagi è rimasta stabile al 12%. Leggero aumento, invece, per quella dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (42% contro il 40% della scorsa settimana). Infine, la percentuale dei casi diagnosticati attraverso l’attività di screening è rimasta sostanzialmente stabile (46% vs 47%).

 

I numeri presenti nel report indicano che in Italia la situazione pandemica è rimasta relativamente stabile negli ultimi giorni. Tuttavia è ancora presto per sentirsi del tutto fuori pericolo. Marco Cavaleri, il responsabile vaccini dell’Ema, ha recentemente ricordato che “le infezioni sono ancora milioni in tutto il mondo”. Per l’esperto “la pandemia è tutt’altro che finita” e bisogna “rimanere vigili ed essere preparati alla comparsa di nuove varianti e a un possibile aumento di casi di Covid-19 nel prossimo inverno”.

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