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Covid, Agenas: l’occupazione dei posti in reparto sale in 12 Regioni

Salute e Benessere
©Ansa

Lo hanno confermato i dati prodotti dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, riferiti al 26 aprile 2022 e pubblicati in data odierna. A livello giornaliero, invece, resta stabile l’occupazione delle terapie intensive (4%)

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Considerando le ultime 24 ore, resta ferma al 16% l'occupazione dei reparti di “area non critica” da parte dei pazienti positivi al Covid-19 in Italia, ma lo stesso dato risulta in aumento in 12 Regioni e Province Autonome. Si tratta di Abruzzo (24%), Basilicata (22%), Emilia-Romagna (17%), Friuli-Venezia Giulia (13%), Liguria (21%), Lombardia (12%), Marche (19%), Molise (22%), Pa Bolzano (8%), Pa Trento (16%), Sardegna (20%) e Sicilia (23%). Resta stabile al 4%, invece, l'occupazione delle terapie intensive e nessuna Regione supera la soglia critica del 10%. A segnalarlo è il rapporto dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) riferito al 26 aprile 2022, con i dati pubblicati in data odierna.

Le variazioni relative ai reparti di “area non critica”

In particolare, e rispetto ai dati relativi al giorno precedente, l'occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di “area non critica”, da parte dei pazienti Covid-19, non vede nessuna Regione in calo, risultando stabile in 9: Calabria (27%), Campania (18%), Lazio (18%), Piemonte (12%), Puglia (20%), Toscana (13%), Umbria (34%), Valle d'Aosta (11%) e Veneto (10%). Le Regioni che hanno superato, poi, la soglia critica del 20% sono 7. Si tratta di Umbria (34%), Calabria (27%), Abruzzo (24%), Sicilia (23%), Basilicata (22%), Molise (22%) e Liguria (21%).

I dati relativi all’occupazione delle terapie intensive

Sempre a livello giornaliero, ma valutando questa volta l'occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19, il dato risulta in diminuzione in 4 Regioni, ovvero Basilicata (al 3%), Sardegna (6%), Umbria (6%) e Valle d'Aosta. Mentre risulta in aumento in Campania (7%) e nella Provincia Autonoma di Bolzano (3%). La percentuale, infine, è stata dichiarata stabile nelle restanti 14 Regioni e Province autonome. Nel dettaglio, l’Abruzzo è al 7%, la Calabria al 9%, l’Emilia-Romagna al 4%. E poi, ancora, il Friuli-Venezia Giulia al 3%, il Lazio al 7%, la Liguria all’8%, la Lombardia al 2% e le Marche al 2%. In conclusione, i dati di Provincia Autonoma di Trento (3%), Piemonte (4%), Puglia (6%), Sicilia (6%), Toscana (4%) e Veneto (2%).

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