Si chiama “Vectra WB360” ed è stato installato, primo dispositivo del suo genere in Italia, presso l’ospedale Ascalesi, da un paio d’anni polo satellite dell'Istituto dei Tumori di Napoli. Nell’arco di una dozzina di minuti questo dispositivo potrà fornire una diagnosi ed indicare i nei a rischio melanoma, visitando fino a 1800 pazienti al mese
Il suo nome è “Vectra WB360” ed è il nuovo dispositivo, dotato di una tecnologia avanzata, per la diagnosi precoce dei tumori della pelle, una specie di tac senza raggi X e con un sistema di telecamere capace di individuare, in pochissimi secondi, tutti i nei a rischio melanoma. E’ stato inaugurato di recente a Napoli, presso gli ambulatori dell'ospedale Ascalesi.
Il primo sistema del genere in Italia
Grazie a questa innovativa apparecchiatura, come riporta anche il quotidiano “La Repubblica”, la diagnosi potrà arrivare nell’arco di 12 minuti, il tempo necessario cioè a scannerizzare le immagini. Sviluppato negli Stati Uniti e acquistato grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero della Salute, “Vectra WB360” è stato installato, come detto, negli ambulatori oncologici dell'Ascalesi, da un paio d’anni polo satellite dell'Istituto dei Tumori di Napoli. Si tratta del primo sistema del suo genere presente in una struttura ospedaliera in Italia, l'undicesimo considerando il continente europeo, il trentaseiesimo nel mondo.
Fino a 1800 pazienti visitati al mese
L'obiettivo, hanno riferito gli esperti, sarà quello di garantire, entro maggio, di poter visitare fino a 1800 pazienti al mese, con una media di 20 visite al giorno. Mentre, una volta che la procedura di utilizzo entrerà a regime, le visite dovrebbero diventare poi 60 al giorno. Ma come funzione il dispositivo? “Vectra WB360” avrà la capacità di acquisire le immagini dei pazienti servendosi di 46 telecamere di visione stereo con illuminazione a polarizzazione incrociata e non polarizzata. Obiettivo finale, quello di ottenere una migliore visualizzazione della superficie della pelle. Le immagini acquisite, poi, verranno utilizzate in un secondo momento per generare un'ulteriore immagine in 3D ad alta risoluzione dell'intero corpo, tanto da poter ipotizzare subito una diagnosi. “C'è la possibilità di utilizzare questa tecnologia per fare un'indagine su tutti i nei, in maniera non invasiva. Questo ci consentirà di fare screening oncologici in un numero enorme, recuperando il ritardo accumulato in questi due anni per il Covid. È un'iniziativa del Pascale di cui essere assolutamente orgogliosi”, ha commentato Vincenzo De Luca, governatore della Campania, intervenuto all’inaugurazione.