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Virus Zika, basta una piccola mutazione per renderlo più diffusivo: lo studio

Salute e Benessere
©Ansa

Lo ha rilevato uno studio, condotto sui topi, dai ricercatori de “La Jolla Institute for Immunology” di San Diego, in California. Gli esperti hanno scoperto che una singola mutazione sarebbe sufficiente per innescare una diffusione rapida e pericolosa del virus, una malattia virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette di alcune specie, in particolare appartenenti al genere “Aedes”

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L’infezione umana da virus Zika è una malattia virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette di alcune specie, in particolare appartenenti al genere “Aedes”, che comprendono l’”Aedes aegypti”, nota anche come zanzara della febbre gialla e “Aedes albopictus”, più conosciuta come zanzara tigre. La trasmissione all’uomo del virus Zika avviene, di solito, attraverso la puntura della zanzara vettore. Chi viene punto da una zanzara portatrice e nuovamente punto da una zanzara non infetta, può così innescare una catena in grado di dare origine ad un focolaio endemico, potenzialmente possibile, perché, allo stato attuale, una singola mutazione sarebbe sufficiente per innescare una diffusione rapida e pericolosa del virus. Questa la conclusione cui è giunto un recente lavoro di ricerca, condotto in laboratorio sui topi e pubblicato all’interno della rivista “Cell Reports”, che ha dimostrato come il virus stesso, passando da cellule di zanzara a quelle di roditore, abbia creato una nuova variante molto più diffusiva di quelle attualmente rilevate.

Il passaggio di Zika tra specie animali diverse

Zika, hanno ribadito i ricercatori de “La Jolla Institute for Immunology” di San Diego, in California, protagonisti dello studio, è un virus particolarmente comune nei Paesi delle Americhe e dell'Asia. E, sebbene nella maggior parte delle persone scateni una malattia lieve con febbre e dolori articolari, se riguarda donne in gravidanza può avere conseguenze gravi nello sviluppo cerebrale del feto. Per studiare da vicino il virus, gli studiosi americani hanno ricreato in laboratorio, utilizzando cellule e animali, ciò che succede quando Zika si trasmette tra specie animali diverse, scoprendo che, quando il virus viene trasmesso da cellule di zanzara ai topi, si manifestano piccoli cambiamenti genetici.

La mutazione individuata

In particolare, è emerso come a causa della mutazione “I39V” nella proteina “NS2B”, il virus Zika abbia manifestato un’aumentata capacità di replicazione e abbia acquisito la capacità di evadere immunità preesistente trasmessa da infezione Dengue. Questo perché, come si è osservato in altre circostanze, persone esposte alla febbre Dengue hanno sviluppato anche una protezione a breve termine contro Zika, poiché entrambi appartengono alla stessa famiglia di virus e sono trasmessi dallo stesso vettore. “La variante che abbiamo identificato si è evoluta al punto in cui l'immunità cross-protettiva offerta dalla precedente infezione da dengue non era più efficace nei topi. Purtroppo per noi, se questa variante diventasse prevalente, potremmo avere gli stessi problemi nella vita reale tra gli esseri umani”, ha riferito Sujan Shresta, che ha coordinato il team di studiosi. Grazie a questi risultati, hanno poi concluso i ricercatori, è stato possibile sottolineare ancora una volta l'importanza di monitorare i virus mentre gli stessi tendono ad evolversi.

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