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Tumore esofago, via libera dalla Commissione Ue a chemio più immunoterapia

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

Lo ha annunciato l'azienda Bristol Myers Squibb in una nota. La Commissione europea sulla base dei risultati ottenuti negli studi clinici ha concesso l'approvazione di due opzioni in più di trattamento per i pazienti con carcinoma a cellule squamose dell'esofago più gravi

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Nuovi passi in avanti nella lotta al carcinoma dell'esofago, il settimo tumore più comune e la sesta causa di morte per cancro a livello mondiale, con circa 600mila nuovi casi e più di 540mila decessi nel 2020.
Per i pazienti dell'Unione Europea con carcinoma a cellule squamose dell'esofago più gravi, quelli cioè che presentano un tumore in fase avanzata non operabile, che hanno avuto una ricaduta o hanno sviluppato metastasi, sono ora disponibili due opzioni in più di trattamento, approvate dalla Commissione europea sulla base dei risultati ottenuti negli studi clinici. Lo ha annunciato l'azienda Bristol Myers Squibb in una nota.

Nivolumab più chemioterapia

La prima prevede la somministrazione di nivolumab in associazione a chemioterapia di combinazione a base di fluoropirimidina e platino: trattamento che potrà essere utilizzato nei 27 Stati membri dell'Unione Europea, Islanda, Liechtenstein e Norvegia.
"Questa approvazione rappresenta un importante passo avanti per i pazienti dell'Unione Europea soprattutto per la natura estremamente aggressiva del carcinoma a cellule squamose dell'esofago", ha sottolineato Ian M. Waxman, responsabile sviluppo, tumori gastrointestinali, Bristol Myers Squibb. "Nivolumab con chemioterapia è una delle due terapie di associazione a base di nivolumab appena approvate che mostra un beneficio di sopravvivenza globale superiore rispetto alla chemioterapia da sola, offrendo maggiori speranze ai pazienti con carcinoma a cellule squamose dell'esofago avanzato non resecabile, ricorrente o metastatico, con espressione tumorale del PD-L1 ≥ 1%. Siamo desiderosi di presentare questa nuova opzione di trattamento ai pazienti dell'Unione Europea e di migliorare potenzialmente la loro sopravvivenza".

Nivolumab e ipilimumab

La Commissione Europea, inoltre, ha dato il via libera all'utilizzo di nivolumab in associazione a ipilimumab per la stessa indicazione. I pazienti con carcinoma a cellule squamose dell'esofago, che costituisce circa il 60% dei casi questo cancro in Europa, avranno dunque a disposizione due nuove opzioni terapeutiche, entrambe con efficacia superiore rispetto alla sola chemioterapia.

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