Covid, Fiaso: +8,6% ricoveri in 7 giorni, ma in calo intensive

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Negli ospedali italiani, la curva dei ricoveri, in discesa dall'1 febbraio, ha invertito direzione ormai da 15 giorni. È quanto emerge dall'ultimo report della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere

 

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Negli ospedali italiani è aumentato per la seconda settimana consecutiva il numero dei ricoveri di pazienti Covid-19 (+8,6%), ma l'incremento è meno marcato rispetto ai 7 giorni precedenti (+10,7%) e riguarda solo i ricoveri ordinari. Nello specifico, nei reparti ordinari l'aumento dei ricoveri si attesta al 9,4%, mentre nelle terapie intensive è stato registrato un calo del 3,4%. Sono alcuni dei numeri emersi dalla rilevazione Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) negli ospedali sentinella del 29 marzo. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Covid, più ospedalizzazioni al Centro-Sud

Il report segnala che la curva dei ricoveri, in discesa dall'1 febbraio, ha invertito direzione ormai da 15 giorni. In particolare, stando ai numeri Fiaso, a incidere maggiormente sul rialzo dei casi di Covid a livello nazionale è il Centro con un +16%, mentre al Sud l'aumento è dell'8%. Percentuale che scende al +2% al Nord.
I ricoverati "con Covid", ovvero i pazienti con un'infezione accertata da coronavirus Sars-CoV-2 il cui ricovero è determinato da altre patologie, "sono ormai la maggioranza sia nei reparti ordinari che nelle rianimazioni", precisa la federazione. Inoltre, "tra i vaccinati ricoverati in terapia intensiva il 100% presenta comorbidità: sono le persone più fragili che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di Covid gravi". "Per la seconda settimana consecutiva crescono i ricoveri Covid ma siamo ormai di fronte a una nuova fase dell'epidemia che, grazie alla grande campagna vaccinale, investe meno le terapie intensive e provoca una malattia meno grave", ha commentato Giovanni Migliore, presidente Fiaso. "La preponderanza dei casi "con Covid", sia in area medica che nelle intensive, testimonia l'efficacia della protezione vaccinale da un lato e dall'altro la minor aggressività del virus attualmente circolante, due elementi rispetto ai quali occorre organizzare adeguatamente l'assistenza". La presenza in rianimazione di pazienti vaccinati e tutti affetti da altre gravi patologie, ha aggiunto Migliore, "indica la necessità di continuare ad adottare interventi di prevenzione primaria e di non allentare l'attenzione nelle regole di protezione come il distanziamento e l'uso delle mascherine". Sono necessarie, inoltre, secondo il presidente Fiaso, "campagne informative dirette alle persone fragili che non si sono mai vaccinate: è possibile che una quota di disinformazione possa aver giocato nel rifiuto della vaccinazione per questi soggetti, il cui rischio è nettamente più alto. Alla luce di questi dati, va ribadita l'importanza della quarta dose per i soggetti estremamente fragili".

Covid: Fiaso, risale curva ricoveri bimbi +23% in 7 giorni

Il report Fiaso rileva inoltre un rialzo della curva dei ricoveri pediatrici per Covid nella settimana 22-29 marzo, con un aumento del 23%. Nello specifico, nella rilevazione del 22 marzo la curva era scesa del 6%, mentre nel report del 15 marzo era cresciuta del 48%. Tuttavia, come sottolineato dalla federazione, il dato "continuamente altalenante registrato nel corso delle settimane in pediatria non consente di fare valutazioni appropriate dei trend". Fiaso segnala, inoltre, che da 2 settimane nei reparti Covid degli ospedali pediatrici sono presenti anche piccoli pazienti di origine ucraina.
Tra i bambini, la classe di età più colpita è quella fra 0 e 4 anni (53%). Il 30%, invece, ha fra i 5 e gli 11 anni. È, inoltre, in miglioramento la protezione vaccinale offerta dai genitori ai piccolissimi: tra i casi di neonati ricoverati il 73% ha entrambi i genitori vaccinati mentre il 27% ha sia la madre sia il padre o uno dei due genitori no vax.

Un reparto di terapia intensiva in un'immagine d'archivio. ANSA/EMANUELE VALERI

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