Presentato al Ministero della Salute, in occasione della prima edizione di “The Italian Health Day” di Janssen Italia, il nuovo documento da cui emerge la Sanità post-Covid a cui gli italiani mirano
Non hanno dubbi gli italiani quando si chiede loro che caratteristiche dovrà avere la Sanità del futuro, che non può e non deve farsi sfuggire la lezione del Covid. Nessun dubbio neppure su chi dovrà esserne protagonista: i cittadini stessi sempre più informati, responsabili e partecipi, il medico come massimo garante della tutela della salute e gli innovatori, cioè ricercatori e imprese. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto Censis diffuso in occasione della prima edizione di “The Italian Health Day” di Janssen Italia, ricerca realizzata nell’ambito del progetto “I Cantieri per la Sanità del Futuro”, avviato nel 2021 con l’obiettivo individuare le direttrici di sviluppo della Sanità post-Covid.
"RInnovAzione"
La keyword del Rapporto Censis, che esprime idee, aspettative e desideri condivisi a livello sia sociale dai cittadini sia istituzionale, è per il 2022 “RInnovAzione”. Si tratta di un neologismo composto da Ricerca, Innovazione, Azione e Rinnova, parole che richiamano dinamiche decisive per costruire la Sanità che massimizza il valore Salute. Dal ruolo centrale degli innovatori, al cambiamento come esito della partecipazione attiva degli attori della Salute, fino all’opportunità storica di un’evoluzione epocale della Sanità verso personalizzazione, risultati migliori per la salute delle persone e sostenibilità economica.
Una Sanità proiettata verso il futuro
“Gli italiani, grati alla sanità per quel che ha fatto in emergenza, ora la guardano proiettata verso il futuro” – dichiara Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis. “Personalizzazione delle cure, più alti esiti, miglior qualità della vita e sostenibilità economica, sono le variabili di una difficile equazione che, se sarà opportunamente valorizzato il ruolo degli innovatori, dai ricercatori alle imprese del farmaco tanto apprezzati dai cittadini, sarà senz’altro risolta. Non a caso, in maggioranza gli italiani sono convinti che nei prossimi anni, anche grazie alle lezioni di questo biennio, il Servizio sanitario è destinato a migliorare. Le tante sfide future, a cominciare dalla necessità di rispondere a cronicità, acuzie ed emergenze, richiedono di certo più risorse, più personale, più posti letto e più servizi, ma perché tutto sia sostenibile nel lungo periodo, è decisivo dare una forte spinta all'innovazione ed alla ricerca, dai farmaci ai servizi all'uso intelligente dei dati, così da massimizzare il valore salute” – sostiene il Direttore del Censis.
La personalizzazione delle cure
Secondo gli italiani, la Sanità del futuro dovrà essere sempre più paziente-centrica e su misura: il 94,3% auspica una maggiore personalizzazione di cure, con il 92,9% che si aspetta che i percorsi di cura, dal domicilio, al territorio fino agli ospedali, siano modulati sulle esigenze personali del paziente. "Mettere il paziente al centro vuol dire capovolgere l’ottica e pensare a servizi sanitari che raggiungano i cittadini, siano prossimi e capillari sul territorio, e si avvalgano della digitalizzazione come strumento per rispondere in modo veloce e personalizzato alle loro esigenze” – sostiene Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva. “Allo stesso tempo, soprattutto per i percorsi di prevenzione e di gestione delle malattie croniche, occorre che ci sia una rete di collegamento strettissima tra i professionisti, a partire da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta ed operatori presenti nelle nuove case di comunità: così si può vincere la sfida di rafforzare davvero l’assistenza territoriale, come previsto dal PNRR" – afferma.
La centralità del medico e la prossimità
Personalizzazione delle cure, la centralità del medico, la prossimità come assistenza territoriale, la fiducia nelle imprese del farmaco e nei farmaci stessi, il ruolo chiave dell’innovazione, decisiva per migliorare la cura, i percorsi assistenziali e le difese dalle nuove emergenze. Dal Rapporto Censis emerge che sono oltre 9 su 10 le persone che hanno fiducia nei ricercatori scientifici (90,9%) e altrettanti coloro i quali ritengono che la spesa pubblica in ambito salute rappresenti un investimento e non un costo (93,7%).
L'impegno di Janssen Italia
“Siamo felici di poter proseguire il dibattito sulla Sanità del futuro insieme al Censis” – dichiara Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Janssen Italia e Head of External Affairs Johnson & Johnson Italia. “Il Rapporto presentato mostra chiaramente cosa gli italiani si aspettano dalla Sanità post-Covid e non possiamo che trovarci d’accordo con quanto hanno espresso, a partire dalla richiesta di una maggiore collaborazione pubblico-privato per portare sempre più rapidamente l’innovazione ai pazienti. Ci fa piacere, inoltre, constatare che gli italiani ripongano un’alta fiducia nei confronti delle imprese del farmaco e che il loro ruolo sia riconosciuto nell’ambito dell’innovazione, tanto nelle emergenze, quanto in situazioni ordinarie. La ricerca clinica rappresenta, infatti, la linfa vitale della nostra azienda, basti pensare che sono ben 14 le nuove molecole su cui Janssen sta lavorando, in special modo negli ambiti oncologico e immunologico, affinché siano a disposizione dei pazienti” – conclude.