Covid Italia, Gimbe: 500mila casi in 7 giorni, frena calo intensive

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È quanto emerso dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, sull'andamento della pandemia, riferito alla settimana 16-22 marzo 2022, che evidenzia, invece, una lieve diminuzione dei decessi: sono stati 924 a fronte dei 976 della settimana precedente (-5,3%)

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In Italia, per la seconda settimana consecutiva si registra un netto incremento dei nuovi casi di Covid-19. Dal 16 al 22 marzo sono stati 502.773 i nuovi contagi, in aumento del 32,4% rispetto ai 379.792 della settimana precedente. I casi corrono in particolare nel Sud Italia, dove sono cresciuti del 42,2%; mentre il nord ovest, il nord est e il centro si attestano intorno al 30% e le isole al 17,7%. È quanto emerso dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, sull'andamento della pandemia, riferito alla settimana 16-22 marzo 2022, che evidenzia, invece, una lieve diminuzione dei decessi: sono stati 924 a fronte dei 976 della settimana precedente (-5,3%).
Inoltre, rispetto ai 7 giorni precedenti, è frenata la discesa dei ricoveri in terapia intensiva (-9,4%); mentre sono aumentati i ricoveri in area medica: +5,9%. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Gimbe: aumento casi in tutte le Regioni eccetto la Provincia Autonoma di Bolzano

Il monitoraggio Gimbe rileva un incremento percentuale dei nuovi casi in tutte le Regioni (dal 51,6% della Puglia al +17,1% dell'Umbria), ad accezione della Provincia Autonoma di Bolzano, sostanzialmente stabile (-0,6%).
A livello nazionale, sono in aumento del 16% anche i casi attualmente positivi (sono stati 1.200.607 rispetto a 1.036.124 della settimana precedente) e le persone in isolamento domiciliare (1.191.183 rispetto a 1.027.149). Cresce del 12,9% anche il numero dei tamponi totali (da 2.852.637 a 3.220.105). Nello specifico, i tamponi rapidi sono aumentati del 15,9% (+345.935) e quelli molecolari del 3,2% (+21.533). Per quanto riguarda la media del tasso di positività, è in crescita dall'11,3% al 13,4% quella dei tamponi molecolari, mentre quella degli antigenici rapidi dal 13,9% al 16,3%. "I dati indicano che siamo in una fase di netta ripresa della circolazione virale, seppur eterogenea nelle varie aree del Paese: oltre 1,2 milioni di mila persone attualmente positive, una media di quasi 72 mila nuovi casi al giorno e un tasso di positività che ha raggiunto il 15,2%. L'aumento dei contagi si riflette sull'incremento dei ricoveri in area medica e frena la discesa di terapie intensive e decessi", ha sottolineato Nino Cartabellotta, presidente Gimbe.  

In 38 province oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti

Nelle settimana di riferimento, sono 38 (rispetto alle 17 dei 7 giorni precedenti) le province italiane con un'incidenza superiore a 1.000 casi di Covid-19 per 100.000 abitanti. In particolare, il valore più elevato si registra a Lecce, che supera quota 2.000 casi. Seguono Messina (1.629), Perugia (1.587), Terni (1.507), Fermo (1.474), Avellino (1.458), Crotone (1.395), Agrigento (1.390), Ascoli Piceno (1.382), Reggio di Calabria (1.382), Vibo Valentia (1.375), Siena (1.373), Grosseto (1.338), Rieti (1.336), Teramo (1.313), Lucca (1.298), Bari (1.281), Ragusa (1.248), Benevento (1.244), Brindisi (1.242), Caltanissetta (1.224), Latina (1.178), Matera (1.177), Frosinone (1.172), Sassari (1.133), Ancona (1.130), Potenza (1.111), Oristano (1.109), Macerata (1.105), Massa Carrara (1.080), Livorno (1.078), Arezzo (1.073), L'Aquila (1.064), Caserta (1.062), Foggia (1.055), Trapani (1.035), Enna (1.020) e Viterbo (1.001).

Ricoveri ordinari +5,9%, frena discesa intensive

Sul fronte degli ospedali, come detto, per la settimana 16-22 marzo i ricoveri in area medica hanno registrato un rialzo del 5,9% (+496); mentre sono in calo, anche se in misura minore rispetto alla scorsa settimana, i ricoveri in terapia intensiva (-47): -9,4% rispetto ai 7 giorni precedenti. In particolare in area critica dal picco di 1.717 del 17 gennaio i ricoveri sono scesi a 455 il 22 marzo; in area medica, invece, dopo aver toccato il minimo di 8.234 il 12 marzo, sono risaliti a quota 8.969 il 22 marzo.
Nello specifico, il monitoraggio Gimbe rileva che al 22 marzo il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 13,8% in area medica e del 4,8% in area critica. Superano la soglia del 15% in area medica Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria; mentre nessuna Regione è oltre la soglia del 10% in terapia intensiva. "Stabile rispetto alla scorsa settimana il numero degli ingressi giornalieri in terapia intensiva: la media mobile a 7 giorni si attesta infatti a 42 ingressi/die rispetto ai 41 della settimana precedente", ha sottolineato Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe.   

"Spingere su vaccini per evitare quinta ondata e ricoveri"

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, il monitoraggio rileva che è ancora in calo nell'ultima settimana il numero di nuove somministrazioni: 18.296 rispetto ai 23.895 della settimana precedente (-23,4%). Di questi il 21,4% è rappresentato dalla fascia 5-11: 3.907, con un calo del 16,6% rispetto alla settimana precedente. Inoltre, scende ancora il numero di nuovi vaccinati tra gli over 50, attestandosi a quota 4.031 (-37,9% rispetto alla settimana precedente.
"Per evitare che il rialzo dei casi dia il via ad una quinta ondata il cui impatto sui servizi ospedalieri potrebbe compromettere la roadmap prevista dal decreto riaperture, è indispensabile imprimere una nuova spinta alla campagna vaccinale in stallo ormai da tempo", ha dichiarato  Cartabellotta. Secondo Gimbe occorre aumentare le coperture vaccinali e le terze dosi, in particolare negli over 50, e accelerare con le quarte dosi negli immunodepressi. "Ovviamente - dice Cartabellotta - prestare la massima attenzione ai comportamenti individuali, in particolare continuando ad utilizzare le mascherine al chiuso". Di fatto  "ferme le percentuali di popolazione vaccinata con almeno una dose (85,6%) e con ciclo completo (83,9%). Sono 6,96 i milioni di non vaccinati, di cui 2,35 milioni di guariti protetti solo temporaneamente e 4,51 attualmente vaccinabili. Il tasso di copertura di terze dosi è all'84% e sono "solo 47.794 le quarte dosi somministrate agli immunocompromessi", ha precisato Gimbe.

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