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Paralisi cerebrale, l’intelligenza artificiale in aiuto dei bambini

Salute e Benessere
©Ansa

Nuovi algoritmi legati all’intelligenza artificiale per la diagnosi funzionale e la tele-riabilitazione personalizzata dei bambini affetti da emiplegia, la paralisi a uno dei due lati del corpo. Questi gli obiettivi di una ricerca, finanziata con quasi 6 milioni di euro dall'Unione Europea nell'ambito del programma quadro “Eu Horizon”, che vedrà tra i protagonisti anche gli studiosi dell’Università di Pisa

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Validare, dal punto di vista clinico, nuovi algoritmi legati all’intelligenza artificiale per la diagnosi funzionale e la tele-riabilitazione personalizzata dei bambini affetti da emiplegia, la paralisi a uno dei due lati del corpo. Questi gli obiettivi principali di una ricerca, finanziata con quasi 6 milioni di euro dall'Unione Europea nell'ambito del programma quadro “Eu Horizon”, che coinvolgerà studiosi dell’Università di Pisa, dell'Irccs Fondazione Stella Maris di Calambrone, della Scuola Superiore Sant'Anna, dell'Università del Salento e della Fondazione “Fight The Stroke”. Tra i ricercatori internazionali, invece, saranno coinvolti esperti dell'Universidad De Castiglia - La Mancha (Spagna) e della Katholieke Univesiteit Leuven (Belgio) che si occuperanno della parte clinica, prevedendo il coinvolgimento di almeno 200 bambini, oltre che dell'University of Queensland, in Australia).

Gli obiettivi del progetto

Come detto e come riporta un comunicato apparso proprio sul sito dell’ateneo toscano, questo importante progetto di ricerca ha tra gli obiettivi quello di “aprire nuove prospettive di valutazione clinica, di cura e di trattamento riabilitativo nei bambini con paralisi cerebrale infantile”. Lo studio, tra i più importanti in Europa, dovrebbe così validare algoritmi di intelligenza artificiale per “sviluppare strumenti clinici di supporto alle decisioni basati sull’evidenza, per la diagnosi funzionale dei bambini con emiplegia, costruendo sistemi di tele-riabilitazione a domicilio”. Tali sistemi, hanno rilevato gli esperti, consentiranno non solamente di svolgere la valutazione personalizzata del profilo clinico motorio del piccolo paziente, ma anche di “impostare il trattamento riabilitativo personalizzato di ‘action observation’, un nuovo modello di riabilitazione basato sul funzionamento dei neuroni specchio”. “Il progetto è molto ampio e complesso”, ha sottolineato la dottoressa Giuseppina Sgandurra, ricercatrice dell’Università di Pisa e Responsabile del Laboratorio “Innovate” della Fondazione Stella Maris. Gli esperti, ha spiegato ancora, sperano di “mettere a punto un processo decisionale etico e sostenibile per fornire un approccio personalizzato e validato per il monitoraggio e la tele-riabilitazione dell’emiplegia nei bambini con paralisi cerebrale, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale”. Si tratterà, ha confermato ancora,  di “un esempio significativo di approccio transdisciplinare grazie ad un consorzio in cui lavoreranno clinici, data scientist, fisici, ingegneri, economisti, esperti di etica, piccole e medie imprese, bambini e associazioni di genitori, tutti insieme in modo sinergico per la co-creazione di approcci diagnostici e riabilitativi, altamente innovativi, clinicamente validati e in grado di essere sostenibili e adeguati alla realtà dei sistemi sanitari europei”.

Cos’è l’emiplegia

L’emiplegia, spiegano gli esperti del polo ospedaliero “Humanitas” è una condizione in cui uno dei due lati del corpo è paralizzato. Può essere considerata una “forma più grave di emiparesi ed è causata da un danno al cervello che può essere generato prima della nascita (emiplegia congenita), durante il parto o dopo la nascita”, mentre nell’adulto può rappresentare una conseguenza di un ictus. Le patologie che si possono associare a questa patologia sono l’aterosclerosi, il diabete, l’epilessia, la leucodistrofia, la paralisi cerebrale e l’ictus stesso. Fra i possibili approcci nella terapia, sono inclusi la fisioterapia, la terapia occupazionale, la logopedia, la stimolazione elettrica neuromuscolare e le iniezioni di tossina botulinica.

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