Per riuscire a stimare l'andamento dell'epidemia Omicron, il fisico dell'Università di Trento ha sottratto ai dati Covid forniti dalla Protezione Civile, i numeri attesi dei casi di Delta. "I dati sul sequenziamento sono scarsi e molto lenti rispetto alla velocità con cui si muove il virus", ha aggiunto
La variante Omicron del coronavirus Sars-CoV-2 corre veloce anche in Italia. Secondo i calcoli del fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento, il giorno di Natale, nella Penisola, i casi di Omicron erano pari a circa il 45% del totale dei 54.762 contagi di Covid-19 che sono stati registrati. Battiston, coordinatore dell'Osservatorio dei dati epidemiologici in collaborazione con l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), sottolinea come i dati Covid relativi al giorno di Natale e al giorno precedente, siano al momento i più attendibili per fare queste stime, in attesa che dopo i giorni festivi riprenda la normale attività dei test. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Le stime di Battiston
Per riuscire a stimare l'andamento dell'epidemia Omicron, il fisico ha sottratto ai dati Covid forniti dalla Protezione Civile, i numeri attesi dei casi di Delta. "Dall'andamento regolare della Delta era stato possibile stimare un picco settimanale di circa 30mila casi a Natale, che effettivamente si è verificato. Tolto questo contributo, si ottiene il contributo dovuto all'Omicron, variante che mostra chiaramente la sua presenza, a livello di rapida crescita di Rt e dei dati statistici, già in più del 50% delle 107 province italiane", ha spiegato Battiston.
"Omicron corre. Dati sequenziamento scarsi e lenti"
Il fisico ha poi sottolineato che "in Italia la Omicron si è fatta sentire nel momento particolare delle feste". "La sua crescita massiccia era attesa, ma sta avvenendo senza che se ne sappia abbastanza, anche se sono ben visibili i pesanti effetti, come il gran numero di infetti che si aggiungono al contributo della Delta, i tamponi che non si trovano e le code davanti alle farmacie", ha osservato Battiston, sottolineando che "i numeri dell'epidemia crescono velocemente", mentre "i dati sul sequenziamento sono scarsi e molto lenti rispetto alla velocità con cui si muove il virus".
"Omicron quasi assente nelle Regioni in giallo"
Secondo il fisco dell'Università di Trento c'è un'altra informazione che emerge dai dati della Protezione Civile: indicano come la variante Omicron nelle Regioni in giallo non si stia ancora sviluppando in modo evidente come invece accade nella quasi totalità delle Regioni bianche, dove la nuova variante sta prendendo il sopravvento. "Le sette regioni gialle mostrano, per ora, una quasi assenza del contributo della Omicron. Nelle zone in cui la variante Delta aveva raggiunto valori altissimi, come l'Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, gli infetti adesso stanno scendendo e l'Rt è tornato ad 1: Delta sta quindi tornando indietro e la crescita di Omicron ancora non si vede, almeno a livello statistico", ha spiegato. In Veneto, Marche e Liguria non si osserva una decrescita dei casi, "ma anche queste Regioni sono dominate dalla Delta: la variante Omicron, quando è presente in modo significativo, mostra una caratteristica salita rapidissima di Rt e del numero degli infetti, che, al momento, non appare nei dati", ha osservato il fisico. Questi dati, secondo Battiston sembrano suggerire "che i controlli in atto nelle zone gialle, in parte dovuti a norme nazionali, in parte all' iniziativa dei governatori, stanno ritardando l'esplosione dei casi di Omicron, che invece sta prendendo rapidamente il sopravvento in quasi tutte le regioni bianche". Fanno eccezione, ad ora, la Sardegna e l'Emilia Romagna.
"In Germania le misure per non vaccinati hanno funzionato"
Secondo il fisico "è importante capire perché le Regioni gialle mostrino, almeno nel breve periodo, una maggiore resistenza all'invasione di Omicron: questo può essere utile per capire che cosa fare nei tempi brevi anche nelle altre Regioni, quali siano le limitazioni, come le mascherine all'aperto e il contenimento del numero di persone in ristoranti musei e stadi, che risultino più efficaci o che risulti opportuno rafforzare a livello nazionale". Bisognerebbe agire "sulla strada di quanto si è fatto in Germania, che con le misure che hanno limitato il movimento dei non vaccinati rispetto ai vaccinati e che prevedono l'implementazione sistematica di test ripetuti per gli studenti delle scuole, in meno di un mese è scesa drasticamente verso valori più bassi rispetto a quelli di Italia, Spagna e Francia. La Germania non solo è riuscita a piegare e spegnere un fortissimo picco di casi di Delta ma allo stesso tempo è l'unica grande nazione europea dove non si vedono ancora gli effetti della presenza dell'Omicron", ha concluso.