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Green pass valido anche se si è positivi: si lavora per correggere il “baco”

Salute e Benessere
©Ansa

Il ministero della Salute ha fatto sapere che presto potrebbe arrivare la revoca temporanea del certificato verde per tutti coloro che risultano positivi al Covid-19 dopo aver ricevuto lo stesso Green pass. E’ stato infatti scoperto un difetto applicativo nel sistema che ha permesso ad un giovane milanese, positivo in forma lieve, di violare la quarantena per raggiungere la fidanzata a Torino

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Un difetto applicativo, un vero e proprio “baco” legato al Green pass. E’ quello che, erroneamente, consente di mantenere attivo il certificato verde anche se è stata disposta la quarantena a causa di un'infezione accertata da Covid-19. Non dovrebbe capitare, ma il sistema di tracciamento del Green pass ha dimostrato di avere una falla, come dimostrato anche dal caso scoperto a Torino, dove un giovane milanese positivo al coronavirus ha violato la quarantena per raggiungere la fidanzata in treno. Per porre rimedio, come confermano fonti del ministero della Salute, gli esperti sono già al lavoro.

La revoca temporanea del Green pass

A breve, si parla di giorni, dovrebbe infatti essere operativo un intervento, proprio da parte del ministero della Salute, per la revoca temporanea del Green pass destinata a tutti coloro che risultano positivi al Covid-19 dopo aver ricevuto lo stesso certificato verde. Non sarà dunque più possibile andare in giro tra ristoranti, bar ed alberghi pur se obbligati alla quarantena. Prima, tecnicamente, è stato possibile perché il Green pass non veniva sospeso in caso di positività. Ora il “baco” dovrebbe essere sanato. Come detto, ha fatto emergere la questione il caso di Torino, riportato anche dal quotidiano “La Stampa”. Si tratta della storia di un giovane milanese, consapevole di aver contratto il Covid in forma lieve, che ha violato l'isolamento per raggiungere in trasferta la propria fidanzata e risultando sempre in regola, nonostante i vari controlli del Green pass. Rintracciato dalla polizia, il giovane è stato poi denunciato. Il sistema di tracciamento del certificato verde così ha dimostrato di non funzionare, sebbene l'altro sistema di tracciamento, quello legato alle registrazioni degli hotel, abbia invece fatto il proprio dovere. Da qui, infatti, è scattato l'allarme sanitario con il seguente intervento della polizia, che dopo la denuncia ha accompagnato il ragazzo in una struttura protetta.

Il blocco anche a livello europeo

La problematica emersa, a questo punto, dovrebbe essere discussa anche a più ampio raggio, allargandola ai confini europei, fronte su cui proprio il ministero guidato dal ministro Roberto Speranza pare si voglia muovere, con una risoluzione che potrebbe arrivare in tempi stretti. La legge italiana, come testimoniato dal caso torinese, già prevede le sanzioni per coloro che, da positivi, violano l'isolamento e tentano di utilizzare il Green pass. Ma un possibile sistema di revoca a livello europeo potrebbe consentire una uniformità di blocco del Green pass anche altrove, nel tentativo di porre rimedio all’utilizzo fraudolento dello stesso.

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