Nonostante il decorso post-operatorio sia risultato particolarmente complesso, "i controlli strumentali eseguiti successivamente all'intervento hanno confermato il pieno recupero clinico, in assenza di patologia tumorale", ha rassicurato il professore che ha diretto l'equipe medica
Un paziente è stato operato per tre tumori contemporaneamente presso l'Ospedale di Treviso. La delicata operazione chirurgica è stata eseguita dell'équipe di Chirurgia 2 del Ca' Foncello, coordinata dal professore Giacomo Zanus. Il paziente, proveniente da un'altra Regione, era affetto da una grave forma tumorale del fegato, compromesso da un'epatopatia cronica, e da altri due tumori primitivi al pancreas e allo stomaco. Il suo quadro clinico era, inoltre, aggravato dalla compresenza del diabete e di patologie cardiache, respiratorie e pluri vascolari. Nonostante il decorso post-operatorio sia risultato particolarmente complesso, per le gravi patologie che avevano compromesso la funzionalità epatica, cardiaca, respiratoria e vascolare, "i controlli strumentali eseguiti successivamente all'intervento hanno confermato il pieno recupero clinico, in assenza di patologia tumorale", ha rassicurato il professore Zanus.
L'intervento nel dettaglio: il paziente era stato giudicato non operabile
Come spiegato in una nota, il rischio intra e peri-operatorio aveva indotto i medici ad escludere la possibilità di un approccio chirurgico
ritenendo il paziente inoperabile. Ma, nell'impossibilità di utilizzare
terapie efficaci per trattare i tre tumori, l'equipe della Seconda
Chirurgia ha deciso affrontare il rischio dell'intervento chirurgico:
l'unica opzione in grado di fornire delle chances di sopravvivenza al
paziente.
"Il tumore primitivo del fegato, un epatocarcinoma con
localizzazioni multiple, si presentava in uno stadio avanzato e
comprometteva ulteriormente un organo già minato con severa ipertensione
portale ed elevato rischio di sanguinamento intraoperatorio. Nel
pancreas ipofunzionante era presente una lesione in accrescimento
dimensionale di tipo neuroendocrino mentre nello stomaco si era
sviluppato un tumore del tipo GIST", ha spiegato il professore Zanus,
per poi sottolineare: "L'intervento, estremamente complesso, è stato
possibile solo grazie all'applicazione delle innovative tecnologie
resettive recentemente introdotte nel blocco operatorio grazie alla
collaborazione tra Ospedale ed Università. Fondamentale la gestione
anestesiologica intraoperatoria da parte dell'equipe del dr. Antonio
Farnia che ha garantito l'indispensabile stabilità emodinamica del
paziente per le sette ore dell'intervento".