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Covid, la permanenza in terapia intensiva costa 9mila euro a paziente

Salute e Benessere

A rilevarlo è un’indagine scientifica condotta dall’Healthcare Datascience Lab (HD-LAB) dell’Università Carlo Cattaneo-Liuc

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Ciascun paziente ricoverato in terapia intensiva costa, in base alla complessità delle cure, dai 9 ai 22mila euro al Servizio sanitario nazionale (Ssn). A rilevarlo è un’indagine scientifica condotta dall’Healthcare Datascience Lab (HD-LAB) dell’Università Carlo Cattaneo-Liuc. Oltre ai costi elevati, la saturazione dei posti di terapia intensiva da parte dei pazienti Covid-19 determina l’allungamento dei tempi necessari per le visite e gli interventi chirurgici necessari a chi soffre di altre malattie. Considerando che, come indicano i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, l’incidenza dei ricoveri in ospedale è dieci volte più bassa nei vaccinati rispetto ai non vaccinati, si può affermare che la scelta di rifiutare la vaccinazione ha delle ripercussioni profonde sul Ssn.

L’impatto dei nuovi ricoveri in terapia intensiva

Come spiega a La Stampa Roberto Cauda, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie Infettive del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, “con i posti in terapia intensiva saturati dai pazienti Covid, si crea un ingestibile collo di bottiglia per tutti gli altri che arrivano negli ospedali per un infarto, un incidente stradale o tutte le altre conseguenze”. “Tutti gli indicatori ribadiscono quanto la vaccinazione sia efficace”, sottolinea Cauda, revisore scientifico dei parametri Covid del governo. Le informazioni al momento disponibili indicano che, una volta somministrate entrambe le dosi (o la singola dose nel caso del siero di Janssen), la vaccinazione anti-Covid protegge all’88% dall’infezione, al 94% dal ricovero in ospedale, al 97% dal ricovero in terapia intensiva e al 96% dal decesso. Questi numeri indicano con chiarezza che la circolazione del coronavirus Sars-CoV-2 diminuisce proporzionalmente all’incrementare delle persone vaccinate.

 

La provocazione di Alessio D’Amato

L’impatto delle persone non vaccinate sul Ssn non è passato inosservato alle Regioni, che hanno iniziato a correre ai ripari. Pochi giorni fa ha ottenuto grande risonanza una dichiarazione di Alessio D’Amato (poi definita dallo stesso politico “una provocazione”). L’assessore alla Sanità del Lazio aveva parlato della possibilità di far pagare il ricovero in terapia intensiva ai no vax che contraggono il Covid. “Queste persone che rifiutano la vaccinazione, mettendo a rischio la libertà altrui, devono assumersi la responsabilità fino in fondo delle proprie scelte e delle proprie azioni. Ci stiamo lavorando e ci sono dei modelli a cui facciamo riferimento e sono quelli della Lombardia, dove un tempo veniva spedito a casa del paziente, prima ricoverato e poi dimesso, una sorta di ‘memorandum’ su quanto la sua degenza fosse costata all’ente regionale”.

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