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Oms: "Il Covid ha ucciso almeno 115mila operatori sanitari". Onu: "Siamo in guerra"

Salute e Benessere
©Getty

Lo ha riferito Tedros Adhanom Ghebreyesus, in apertura della riunione annuale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. “Per almeno 18 mesi, gli operatori sanitari di tutto il mondo sono rimasti tra la vita e la morte”, ha aggiunto. “Siamo in guerra contro un virus. Abbiamo bisogno della logica e dell'urgenza di un'economia di guerra per aumentare la capacità delle nostre armi”, ha invece sottolineato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres

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Sono stati almeno 115.000 gli operatori sanitari uccisi dal Covid-19, a partire dall'inizio della pandemia di coronavirus. Lo ha riferito il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in apertura della riunione annuale dell'Oms. “Per almeno 18 mesi, gli operatori sanitari di tutto il mondo sono rimasti tra la vita e la morte”, ha riferito. “Molti si sono contagiati e stimiamo che almeno 115.000 operatori sanitari e assistenziali abbiano pagato il prezzo più alto al servizio degli altri”, ha quindi specificato.

“Almeno il 10% del mondo sia immune entro settembre”

Il direttore dell'Oms ha sottolineato poi ancora che un “piccolo gruppo di Paesi” sta monopolizzando i vaccini anti-Covid, spiegando che “oltre il 75% di tutti i vaccini è stato somministrato in soli 10 Paesi e la crisi dei vaccini in corso è una scandalosa iniquità che sta perpetuando la pandemia di Covid-19”, ha detto. Poi, nel corso del suo discorso, ha chiesto che “almeno il 10% della popolazione di ogni Stato” nel mondo possa essere vaccinato entro il mese di settembre. 

“Nessun Paese dovrebbe presumere di essere fuori pericolo”

L'obiettivo globale, nell’ambito della campagna di vaccinazione globale, “è quello di vaccinare almeno il 30% entro la fine dell'anno”, ha proseguito il numero uno dell’Oms. Ma non bisogna abbassare la guardia perché, a livello mondiale, “rimaniamo in una situazione fragile. Nessun Paese dovrebbe presumere di essere fuori pericolo, indipendentemente dal suo tasso di vaccinazione”, ha riferito. Finora, “non sono emerse varianti che minano in modo significativo l'efficacia dei vaccini contro il Covid. Ma non vi è alcuna garanzia" che potrà essere sempre questo il caso, ha aggiunto. “La pandemia non è finita e non finirà fino a quando il contagio non sarà sotto controllo in ogni Paese”, ha spiegato.

Guterres (Onu): “Siamo in guerra contro un virus”

Intanto l’Onu, sempre in apertura dell'assemblea nazionale dell’Oms e attraverso le parole del suo segretario generale, Antonio Guterres, ha sottolineato che il mondo è “in guerra” contro il Covid-19 e che la comunità internazionale deve adottare una logica di guerra per frenare la pandemia. “Siamo in guerra contro un virus. Abbiamo bisogno della logica e dell'urgenza di un'economia di guerra per aumentare la capacità delle nostre armi. Se non agiamo ora, ci troveremo in una situazione in cui i Paesi ricchi vaccineranno la maggioranza della loro popolazione e apriranno le loro economie, mentre il virus continuerà a generare profonde sofferenze, a circolare e mutare nei Paesi più poveri”, ha detto.

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