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Vaccino Covid, le Regioni dovranno vaccinare anche i non residenti

Salute e Benessere

Lo stabilisce una nuova ordinanza firmata da Francesco Paolo Figliuolo, il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19

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Per chi risulta residente in una Regione, ma di fatto vive e lavora in un’altra, dover rientrare alla propria residenza per ricevere il vaccino contro il coronavirus può risultare difficoltoso. Per risolvere questo problema, Francesco Paolo Figliuolo, il commissario straordinario per l’emergenza Covid, ha firmato un’ordinanza che impone a ogni Regione o Provincia autonoma di somministrare il vaccino anche ai non residenti.

La nuova ordinanza

Scendendo più nello specifico, l’ordinanza stabilisce che ogni Regione o Provincia autonoma “dovrà procedere alla vaccinazione non solo della popolazione residente, ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella Regione o Provincia autonoma”. Questa disposizione andrà a modificare in modo significativo la distribuzione dei vaccini nella Penisola. Al momento non sono ancora state definite le modalità con cui gli aventi diritto secondo il criterio della domiciliazione potranno prenotare il vaccino e se eventualmente saranno liberi di scegliere comunque di farlo nel luogo dove sono residenti o in quello dove lavorano.

 

L’individuazione del problema

Il problema dell’eventuale somministrazione del vaccino ai non residenti era emerso già alcune settimane fa, quando era iniziata l’inoculazione delle dosi agli insegnanti. Vari docenti, infatti, insegnano in una Regione diversa rispetto a quella in cui hanno la residenza. Senza la nuova ordinanza, molti di loro sarebbero stati costretti a chiedere dei giorni di riposo per tornare a casa e ricevere il vaccino.

 

La somministrazione delle dosi avanzate

Poche settimana fa, Figliuolo aveva firmato un’altra ordinanza, riguardante la somministrazione delle dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata ai soggetti disponibili. Questa decisione è nata dalla volontà di evitare gli sprechi e di ottimizzare tutte le dosi disponibili sul territorio italiano.

“In sede di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione da SARS-CoV-2 richiamato in premessa, le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l'impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l'ordine di priorità individuato dal menzionato Piano nazionale e successive raccomandazioni", si legge nel testo dell’ordinanza.

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