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Covid, Garattini a Sky TG24: "Rispettiamo le regole o avremo un altro lockdown"

Salute e Benessere
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Lo ha dichiarato Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, in un intervento a "Timeline". "Dobbiamo rendere tutti partecipi di questo problema, o si sta attenti o si chiude di nuovo”, ha aggiunto

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“Il Governo sia chiaro e faccia capire alla gente che se non si osservano le regole avremo un altro lockdown. Dobbiamo rendere tutti partecipi di questo problema, o si sta attenti o si chiude di nuovo”. Lo ha dichiarato Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, in un intervento a "Timeline" su Sky TG24, commentando gli ultimi numeri dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus in Italia (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA).
“Esiste molta diffusione di questo virus, la cosa più importante che dobbiamo fare e che la popolazione in generale non sta facendo è prendere le precauzioni con la mascherina, mantenere la distanza. Se non si fa questo continueremo ad avere problemi, dovremo di nuovo chiudere tutto perché il virus sarà così diffuso che non basterà chiudere solo alcuni paesi o luoghi", ha aggiunto.

Vaccini, Garattini: "Per i ritardi pasticcio iniziale di AstraZeneca"

Commentando i ritardi del piano vaccinale nazionale anti-Covid, il presidente dell’Istituto Mario Negri ha dichiarato: “Il pasticcio lo ha fatto AstraZeneca, perché ha detto in prima istanza che il vaccino era attivo per il 60%”. Solo successivamente, ha ricordato Garattini, "ci sono stati altri dati che hanno confermato la sua efficacia". "Il ritardo esiste perché nel piano di vaccinazione del 2020 le prime 40 milioni di dosi dovevano arrivare nei primi due trimestri. Oggi se arriveranno, ma hanno già annunciato dei ritardi, arriveranno il secondo e il terzo trimestre. Questa è quindi una situazione che non ci permette di fare tutto quello che vorremmo fare”, ha precisato il presidente e fondatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.

Garattini: "Campagna vaccinale? Siamo in grave ritardo"

Quanto all'andamento della campagna di vaccinazione nazionale anti-Covid, Garattini ritiene che l’Italia si stia “riducendo ad una situazione che è molto diversa da tutti gli altri Paesi". "In Israele hanno vaccinato quasi il 90%, in Serbia il 12%, in Inghilterra il 20%. Dobbiamo ammettere come ha fatto la presidente dell’Ue Von der Leyen, che abbiamo fatto degli errori. Siamo in grave ritardo rispetto a quello che avremmo potuto fare se avessimo prenotato in tempo le dosi necessarie. Gli altri le dosi le hanno e noi no, questo è il vero problema”, ha precisato. Nel corso dell'intervista, il farmacologo ha poi escluso la possibilità di poter scegliere quale vaccino fare, mentre sulla somministrazione di una sola dose ha commentato: “È sempre meglio fare qualcosa che niente”.

"Vaccini? Sapevamo da marzo della necessità dei centri di produzione"

Garattini ha poi ribadito la necessità di attivare centri di produzione dei vaccini a livello nazionale. “Il problema è sempre non averci pensato prima. Sapevamo fin da marzo che ci sarebbe stata in ballo la scoperta e la produzione dei vaccini però non abbiamo fatto niente. Come invece hanno fatto altri Paesi che hanno attivato dei loro centri per la produzione”, ha dichiarato il presidente dell’Istituto Mario Negri, ricordato che “in Germania ne hanno attivati due, in Francia hanno attivato il centro della Sanofi Pasteur per ospitare Pfizer e produrne di più. Noi non l’abbiamo fatto, né abbiamo pensato ad una strategia europea di produzione, e adesso ci troviamo in difficoltà". Secondo il farmacologo è necessario attivarsi prontamente per migliorare le strutture che già esistono o per farne di nuove. "Non ci dobbiamo illudere, questo problema lo avremo per parecchio tempo. Quello dei vaccini è un problema molto importante per il quale anche noi dobbiamo cercare di essere autonomi. Se, come accadrà, non riusciremo nei prossimi anni a vaccinare Paesi a basso reddito, avremo varianti che circolano e che possono non essere sensibili ad un determinato vaccino, come AstraZeneca non attivo sulla variante sudafricana. Ci dobbiamo preparare il più velocemente possibile. Di fronte a una tragedia del genere c’è la possibilità di una licenza obbligatoria, usare il brevetto di altri non sarebbe la fine del mondo, ma una cosa dovuta", ha concluso Garattini.

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