La decisione è arrivata dopo la segnalazione, da parte di uno studio ancora non completo, di una limitata efficacia del siero contro la variante sudafricana. "Le vaccinazioni con AstraZeneca saranno per il momento sospese. Distribuiremo il vaccino Johnson & Johnson a un numero piuttosto alto di persone per capire come procedere", ha spiegato il co-presidente del comitato tecnico-scientifico locale, il professor Salim Abdool Karim
Il Sudafrica, come riporta tra le varie testate anche la Bbc, ha deciso di sospendere temporaneamente la somministrazione dei vaccini prodotti da AstraZeneca. Uno studio condotto dall’Università di Johannesburg avrebbe, infatti, rivelato una limitata efficacia del siero contro la variante sudafricana del coronavirus. Si tratta di un’analisi ancora incompleta e non sottoposta a “peer review”, ma il risultato è che la campagna vaccinale locale è stata per il momento interrotta.
La scelta delle autorità locali
La mutazione era stata identificata per la prima volta nel novembre 2020 nella Nelson Mandela Bay, una municipalità metropolitana della provincia del Capo Orientale. Attualmente, oltre il 90% dei positivi in Sudafrica sono legati a casi di questa variante che si è dimostrata più contagiosa del virus originale. "Le vaccinazioni con AstraZeneca saranno per il momento sospese. Distribuiremo il vaccino Johnson & Johnson a un numero piuttosto alto di persone per capire come procedere", ha spiegato il co-presidente del comitato tecnico-scientifico locale, il professor Salim Abdool Karim. Secondo la professoressa Glenda Gray, presidente del Consiglio sudafricano di ricerca medica e l’esperta che si è maggiormente occupata di indagare sul vaccino di Johnson & Johnson, questo tipo di vaccino è simile a quelli che sono stati sviluppati per l'Ebola, il virus Zika e a quelli utilizzati in alcune sperimentazioni contro l'Hiv in Sudafrica. Secondo la ricercatrice, proprio il siero J&J è in grado di proteggere da forme gravi e morte in caso di contagio da variante sudafricana. Inoltre, dello stesso, se ne può somministrare una sola dose e può essere conservato in un normale frigorifero. Il piano, ha spiegato Gray, è quello di iniziare a vaccinare con il vaccino di Johnson & Johnson gli operatori sanitari e poi "vedere sul campo cosa succede". Allo stato attuale, il governo sudafricano deve trovare una soluzione per il milione di dosi di AstraZeneca in scadenza ad aprile già arrivate nel Paese.
In arrivo il parere dell’Oms
Proprio il Sudafrica, dopo un milione e mezzo di casi e oltre 46 mila morti si trova in ritardo sul piano vaccinale che sarebbe dovuto partire nei prossimi giorni, esattamente grazie alle prime dosi del siero di AstraZeneca ricevute: ma è tutto rimandato. Il ministro della Salute, comunque, ha garantito che nelle prossime quattro settimane si procederà nelle vaccinazioni utilizzando i sieri prodotti da altre case farmaceutiche. Dai risultati iniziali diffusi nel Paese, infatti, il vaccino di AstraZeneca sarebbe efficace al 22% contro le forme moderate del virus, mentre non sono ancora disponibili i dati contro quelle gravi. I test clinici effettuati hanno coinvolto circa 2000 volontari, con età media di 31 anni: troppo pochi e molto giovani, secondo le autorità sanitarie, per valutare correttamente la copertura del vaccino contro i sintomi più complessi. Sul caso, comunque, è prevista a breve una riunione degli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ma intanto, tra le risposte alle FAQ dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), si legge che al momento i vaccini sembrano essere pienamente efficaci sulla variante inglese, mentre per quella sudafricana e quella brasiliana potrebbe verificarsi una diminuzione dell’efficacia.