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Covid-19, Crisanti: “Lockdown a Natale nell'ordine delle cose”

Salute e Benessere

Lo ha detto il virologo dell'Università di Padova, nel corso di un’intervista televisiva, sottolineando come un nuovo, possibile, lockdown “potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione e, alla ripresa, aumentare la capacità di contact tracing e dei tamponi sul territorio”

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I numeri che riguardano il nostro Paese, legati ai contagi di coronavirus, continuano a segnalare un trend in aumento e gli esperti ne dibattono, ipotizzando gli scenari futuri. “Un lockdown sotto Natale? E’ nell'ordine delle cose". E’ questa, ad esempio, l’idea di Andrea Crisanti, virologo dell'Università di Padova, che ha analizzato l’emergenza sanitaria italiana, intervenendo nel corso del programma di approfondimento “Studio 24”, in onda su Rainews. "Forse un lockdown sotto Natale potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione e, alla ripresa, aumentare la capacità di contact tracing e dei tamponi sul territorio" ha spiegato. Si tratterebbe di una ripresa necessaria, secondo il virologo, considerando che "ora il sistema è saturato con questi numeri". In Italia, stando all’ultimo bollettino emerso ieri, 13 ottobre, sono 5.901 i contagi da coronavirus registrati, a fronte di 112.544 tamponi. Il rapporto tra positivi e test eseguiti sale al 5,4% e aumentano anche i ricoveri complessivi (255 in più rispetto a 24 ore prima, 5.076 complessivamente) e quelli in terapia intensiva (62 in più rispetto a 24 ore prima, per un totale di 514). I decessi sono stati 41.

Crisanti - ©Ansa

Le ipotesi per le prossime settimane

Crisanti, ha poi parlato ancora di ciò che potrebbe succedere da qui ai prossimi quindici giorni. "Temo 10-12mila casi al giorno", ha commentato. E a proposito del nuovo Dpcm, che tra le altre misure ha previsto l’uso delle mascherine anche all’aperto, raccomandandone fortemente l’utilizzo anche all'interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi, il virologo ha spiegato che l’impatto potrà essere valutato attentamente “tra due settimane”. Si tratta, ha spiegato ancora l’esperto, di “misure di buon senso, che hanno un impatto importante sulla qualità della vita", ma, ha poi aggiunto, "dovremmo concentrarci su quella che è la capacità che abbiamo sul territorio di bloccare la trasmissione”. Crisanti ha poi auspicato di non volersi trovare a discutere “di 10-12mila casi al giorno” tra un paio di settimane, anche visti i numeri degli ultimi giorni. “Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e di eseguire tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus", ha quindi concluso.

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