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Polmonite sconosciuta in Kazakistan, il ministero della Salute smentisce

Salute e Benessere

Il dicastero ha dichiarato che le informazioni riportate dall’ambasciata cinese, che ha parlato di oltre 1.700 morti causate dalla malattia, non corrispondono alla realtà

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Stando a quanto riportato dall’ambasciata cinese in Kazakistan, nel Paese si starebbero verificando dei casi di una nuova “polmonite sconosciuta”, potenzialmente più mortale del coronavirus Sars-CoV-2 (segui la DIRETTA di Sky TG24). La malattia avrebbe portato al decesso di 1.700 persone e il numero dei casi sarebbe incrementato dalla metà di giugno in poi. Nelle ultime ore, queste dichiarazioni sono state smentite con fermezza dal ministero della Salute kazako.

 

La comunicazione dell’ambasciata cinese

 

L’ambasciata cinese ha parlato dei casi di polmonite nel corso della giornata di ieri, giovedì 9 luglio. La Cnn ha riportato un estratto della comunicazione diffusa ai cittadini: “Il dipartimento della Sanità del Kazakistan e altre agenzie stanno eseguendo ricerche comparative e non hanno definito la natura del virus della polmonite". La nota riporta anche che in alcune aree del Paese le autorità sanitarie hanno segnalato centinaia di nuovi casi al giorno. I principali focolai sarebbero concentrati nelle regioni di Atyrau, Aktobe e Shymkent, che nel complesso registrerebbero quasi 500 nuovi casi e oltre 30 pazienti in condizioni critiche. L’ambasciata, inoltre, sottolinea che la malattia avrebbe provocato 1.772 morti dall’inizio dell’anno, 628 delle quali sarebbero avvenute a giugno. L’agenzia di stampa del Kazakistan, Kazinform, il numero dei casi di polmonite nella capitale Nursultan è più che raddoppiato rispetto al 2019. Intanto, nel Paese prosegue la lotta contro il coronavirus che, stando a quanto riportato dalla Johns Hopkins University, ha colpito 54.747 persone e causato 264 decessi.

La replica del ministero della Salute kazako

 

Facendo riferimento alla nota diffusa dall’ambasciata cinese, il ministero della Salute kazako ha dichiarato che “le informazioni riportate non corrispondono alla realtà”. Il dicastero ha spiegato che, in accordo con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono stati registrati come polmoniti dei casi in cui erano presenti dei simili analoghi a quelli del Covid-19, ma in cui i pazienti risultavano negativi ai test.