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Coronavirus, gli errori più comuni nell’uso delle mascherine

Salute e Benessere

Ne ha parlato il Consiglio Nazionale delle Ricerche, all’interno della rubrica “Il Cnr risponde”, grazie all’intervento di un esperto, Matteo Guidotti, dell’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” 

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Le mascherine, il loro utilizzo corretto e gli eventuali errori che vengono commessi quando le si toglie, sono al centro delle curiosità di tante persone, soprattutto in questi giorni di emergenza legati alla diffusione dell’epidemia del coronavirus. Per fare chiarezza sul tema, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, all’interno della rubrica “Il Cnr risponde” (che in pochi minuti cerca di dare risposte su temi di attualità scientifica) ha coinvolto un esperto, Matteo Guidotti, dell’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” di Milano. (CALZEDONIA PRODUCE MASCHERINE E CAMICI)

Le tipologie di mascherine

E allora, da quali siano i dispositivi attualmente più in uso, alle modalità con cui va dismessa la mascherina al modo migliore di conservarla, una volta in cui viene depositata in casa, ecco le risposte dell’esperto. "Esistono due tipologie di mascherine. Quella di tipo chirurgico è ideale nel caso in cui, chi la indossa, è potenzialmente infetto, contaminato o positivo, perché può disporre di un filtro utile per non diffondere il germe patogeno nell'ambiente", spiega nel video Guidotti. Poi ci sono quelle, di forma diversa (FFP2 o FFP3), che, secondo l'esperto, sarebbe necessario abbinare anche ad appositi occhiali protettivi di tipo professionale, affinchè la loro efficacia sia effettiva. "Perchè, ricordiamoci, tra le porte di ingresso del virus, oltre alle vie aeree, ci sono anche le mucose degli occhi", sottolinea l’esperto. (TORINO, FCA AL LAVORO SU MASCHERINE)

Come toglierle e dove posarle

Poi il focus del discorso si sposta sul momento in cui i dispositivi vengono dismessi, togliendoli dal volto. "E’ soprattutto quando andiamo a togliere la mascherina che tipicamente commettiamo degli errori", spiega. Il consiglio migliore è quello secondo cui la mascherina vada maneggiata soltanto toccandola dagli elastici e mai dalla parte anteriore, sul cui filtro potrebbe essere presente il virus. "Bisogna poi pensare che quando la togliamo in casa, questo possa essere un oggetto contaminato. E' quindi assolutamente sconsigliabile lasciarla su un tavolo della cucina, sul mobile in bagno o comunque su parti sempre sensibili”, dice. Molto meglio (per chi ne ha la possibilità) avere “una zona filtro all'ingresso della casa, eventualmente un antiporta, un corridoio, un angolo dietro la porta di ingresso o, nel caso più fortunato una parte all'esterno della casa per chi avesse il giardino in cui lasciare questo tipo di dispositivo”. Questo accorgimento serve ad evitare di portare il patogeno eventualmente presente sulla mascherina nel proprio ambiente protetto di casa. (JACK MA, UN MILIONE DI MASCHERINE ALL'ITALIA)