Coronavirus: Ricciardi, “Lockdown ancora per qualche settimana”

Salute e Benessere

Lo ha detto il consulente scientifico del Ministero della Salute e membro italiano dell’Oms, durante il corso di una diretta su Instagram. E sui dati recenti di morti e contagiati ha spiegato che "vanno interpretati positivamente”, ma senza illusioni 

La fase di lockdown, un serie di provvedimenti di emergenza che impediscono alle persone di muoversi da una determinata area per salvaguardarne lo stato di salute, dovrebbe continuare ancora per qualche settimana, per poi essere seguito da una “nuova anormalità”. E per tornare alla situazione che vivevamo prima dell'epidemia da coronavirus serviranno una cura e un vaccino. A dirlo è Walter Ricciardi, consulente scientifico del Ministero della Salute e rappresentante italiano presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità, intervenuto durante una diretta sul profilo Instagram degli editori Laterza. (GUIDO BERTOLASO POSITIVO A COVID-19)

Invertire la curva epidemica

"Dobbiamo continuare per qualche settimana il lockdown, che ci serve per invertire la curva epidemica. Per tornare alla normalità ci vorrà tempo, può succedere solo con una terapia e un vaccino, succederà sicuramente ma non sappiamo quando”, ha spiegato l’esperto. Quella che ci aspetterebbe, secondo il suo parere, sarebbe una fase definita come “nuova anormalità”, in cui “affinare la strategia di tracciamento e contenimento, dal ‘tutti a casa' che abbiamo ora a una strategia di contenimento in cui 'a casa stanno solo gli infetti e coloro che sono stati in contatto con loro’”. Come poter intervenire per attuare questa fase? E’ sempre Ricciardi a dirlo, durante il suo intervento: “Bisogna utilizzare conoscenze e tecnologie, dobbiamo elaborare una strategia che pur nel rispetto della privacy consenta di mirare le misure di contenimento ad personam: se sei sano puoi andare in giro, se sei infetto stai a casa insieme ai tuoi contatti, che trovo con la tecnologia". ("ABITUARSI A LUNGA GUERRA")

Gli ultimi dati positivi

Per quanto riguarda gli ultimi dati relativi al numero di contagiati e deceduti degli ultimi giorni, in leggera flessione rispetto al passato, Ricciardi sostiene che vadano “interpretati positivamente, con un ottimismo che però non deve illudere perchè è legato al comportamento delle persone e alle decisioni prese due settimane fa". Il modello Italia, in sostanza, sembra funzionare. "Noi siamo stati i primi in Europa, e anche nel mondo, ad eccezione della Cina, a prendere decisioni durissime, che anzi io avrei preso anche dieci giorni prima. Ora tutto il mondo ci segue, anche se è sconvolgente la scelta dei governi di Usa e Gran Bretagna che hanno perso tempo, pur avendo il nostro esempio". Una critica, però, Ricciardi la rivolge alla sanità della Lombardia. "Il modello lombardo è fortissimo per quanto riguarda l'assistenza ospedaliera, ma meno buono da quello della salute pubblica. Se si curano tutti negli ospedali questi possono diventare dei moltiplicatori dell'epidemia, bisognerebbe invece potenziare i servizi sul territorio come ha fatto Taiwan, che i casi non li ha proprio fatti arrivare in ospedale, se non i più gravi". (DOMANDE E RISPOSTE DEGLI ESPERTI)

I tamponi

Infine, il membro italiano dell’Oms si è soffermato ancora sul tema tamponi. "Ora dobbiamo stare a casa, dovremmo fare tamponi anche ai sintomatici lievi, rintracciando i contatti quando si trova una positività, poi vanno fatti anche ai guariti clinicamente, accertandosi che non sono più infetti, e vanno ovviamente fatti anche al personale sanitario” Farli a tappeto, secondo Ricciardi sarebbe problematico. “Non abbiamo la possibilità di fare 60 milioni di tamponi, la Corea ha fatto 300mila tamponi mirati ai sintomatici e questo lo possiamo fare anche noi. La responsabilità però è delle Regioni su chi fare i tamponi, lo Stato può dare una linea guida, ma la realizzazione sul campo è da parte delle istituzioni locali", ha detto. (TAMPONI, IL PENSIERO DI RICCIARDI)

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