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Coronavirus, acqua del rubinetto e smartphone: le fake news da evitare

Salute e Benessere

Bere l’acqua del rubinetto non permette la trasmissione del virus e nemmeno il contatto con il telefono, che però, come tutti gli oggetti utilizzati, va disinfettato correttamente. Su questi temi ha fatto chiarezza l’Istituto Superiore di Sanità  

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E’ pericoloso bere l’acqua di rubinetto in riferimento ad un possibile contagio da coronavirus? E toccare lo smartphone? A queste domande, nello specifico, ha voluto rispondere l’Istituto Superiore di Sanità, che in una nota diffusa sul proprio sito web, ha voluto tranquillizzare la popolazione: nessun timore, né l’acqua del rubinetto né il contatto con il telefono possono essere motivo di paure. (Germi sullo smartphone, come pulirlo e disinfettarlo correttamente)

L’acqua del rubinetto è sicura

Parlando dell’acqua, gli esperti dell’Iss scrivono che “le acque di rubinetto sono sicure rispetto ai rischi di trasmissione di COVID-19 e non sussistono motivi di carattere sanitario che debbano indurre i consumatori a ricorrere ad acque imbottigliate o bevande diverse”. Questo il primo punto, che dunque sgombera il terreno da ogni tipologia di panico inerente al tema. Nell’argomentare la loro tesi, gli esperti scrivono ancora che “le correnti pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento del virus, dati i tempi di ritenzione e i fenomeni di diluizione che caratterizzano i trattamenti, uniti a condizioni ambientali che pregiudicano la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati)”. Dunque, il meccanismo di depurazione è efficace: la fase finale di disinfezione consente infatti di “ottimizzare le condizioni di rimozione integrale dei virus prima che le acque depurate siano rilasciate in ambiente”. In conclusione, rispetto a questo tema, un dato è più che chiaro: “non risultano evidenze di trasmissione della malattia da SARS-CoV-2 a livello di sistemi fognari e trattamento delle acque reflue e non si hanno evidenze di infezione, né per il nuovo coronavirus né per altri coronavirus”. Lo stesso dicasi poi anche per il personale che lavora su questi sistemi, che sono invitati dalle istituzioni ad adottare gli ordinari dispositivi di protezione individuale e le correnti norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. (Coronavirus, Mattarella: "Fiducia nell'Italia, supereremo l'emergenza". VIDEO)

Smartphone senza paura

Un altro tema che sta abbastanza a cuore alle persone è quello legato al contatto con lo smartphone? Può causare contagio? Anche in questo caso gli esperti dicono che non bisogna aver paura di utilizzare il proprio telefono cellulare, gli auricolari o il microfono. Il virus, infatti, può penetrare se entra direttamente in contatto con le mucose del naso, della bocca e degli occhi. Una serie di accortezze sono comunque consigliate: meglio disinfettare sempre gli oggetti che si utilizzano “con un panno inumidito e con prodotti a base di alcol, acqua ossigenata o candeggina”, tutte sostanze che sono state ormai dichiarate efficaci contro il virus. Inoltre, come ripetuto già a più riprese, è indispensabile “lavarsi bene le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o con un gel a base di alcol al 60% in particolare dopo aver toccato oggetti sporchi”. Questa operazione permette di eliminare il virus e contribuisce a prevenire l’infezione. Un ultima specifica è poi fondamentale: “il possibile rischio non deriva dal contatto con gli oggetti ma dalla possibile contaminazione delle mani che poi vengono a contatto con le mucose”.