Il primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano ha spiegato che questa misura, annunciata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte e dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, può essere utile per limitare la diffusione dell’epidemia
Parlando ai microfoni di Sky TG24, Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, si è dichiarato favorevole alla temporanea chiusura delle scuole, annunciata ieri, mercoledì 4 marzo, dal presidente del consiglio Giuseppe Conte e dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. “Sono favorevole a questa scelta, anche se mi rendo conto che, non essendoci precedenti, è facile dire che non ci sono dati che sostengono la necessità di una misura come questa”, spiega Galli. L’esperto sottolinea che i bambini e gli adolescenti possono avere il coronavirus Sars-CoV-2 (segui la DIRETTA di Sky TG24) e trasmetterlo anche se apparentemente stanno benissimo. “Chiudere le scuole, dunque, è un modo per limitare la diffusione dell’epidemia ed evitare la circolazione di mezzi pubblici affollati nelle ore di punta”, prosegue il primario (IL VIDEO).
Nessuna prova del possibile calo dei contagi in primavera
Per quanto riguarda la possibilità che il contagio possa diminuire con l’arrivo della primavera e l’aumento delle temperature, Galli spiega che non c’è alcuna prova scientifica a riguardo (IL VIDEO DELL'INTERVISTA). “Se si ragiona sulle pandemie influenzali del passato, la spagnola è comparsa in primavera, mentre l’H1N1 ha avuto il suo picco in Italia a ottobre”, sottolinea l’esperto.
Il virus potrebbe essere arrivato in Italia tra gennaio e febbraio
Galli ha spiegato, inoltre, che secondo una prima stima, ancora approssimativa e provvisoria, il coronavirus Sars-CoV-2 sarebbe arrivato in Italia tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Per stabilirlo, gli esperti hanno studiato e analizzato le sequenze disponibili del virus per cercare di andare fino al momento in cui si ritiene possa essere entrato in circolazione nella Penisola.
L’uso della mascherina
Parlando dell’uso della mascherina, il primario infettivologo spiega che deve essere indossata dagli operatori sanitari e dalle persone costantemente a contatto con il pubblico. “Per quanto attiene l’utilizzo delle mascherine in altri contesti, direi che la materia è meno definita e studiata. Non mi sentirei di propugnare un’assoluta generalizzazione”, aggiunge Galli (IL VIDEO DELL’INTERVISTA). “Un tassista, per esempio, che lavora tutto il giorno a contatto con i clienti e non può mantenere una distanza ragionevole dalle persone che trasporta, dovrebbe indossare la mascherina come forma di precauzione”.