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Aifa blocca esportazione del farmaco contro il Parkinson Ongentys

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Ansa)

La decisione dell’ente regolatore riguarda esclusivamente la formulazione in capsule da 50 mg. Negli scorsi mesi un problema simile aveva interessato il farmaco anti-Parkinson Sinemet, a base di levodopa e carbidopa 

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Sul proprio sito ufficiale, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha comunicato la propria decisione di bloccare le esportazioni di Ongentys, un farmaco di fascia A contenente il principio attivo opicapone e impiegato nel trattamento del morbo di Parkinson. L’ente regolatore, inoltre, ha invitato i medici a razionalizzare l’uso del medicinale. La comunicazione riguarda esclusivamente la formulazione in capsule rigide da 50 mg. "Questo farmaco potenzia gli effetti della levodopa e aiuta a migliorare i sintomi della malattia di Parkinson e i disturbi del movimento", spiega Aifa. L’azienda farmaceutica ‘Bial Portela & C., S.A.’, titolare dell’Autorizzazione all’Immisione in Commercio (Aic) del farmaco, spiega che la carenza dipende “dai problemi produttivi che hanno riguardato il sito di produzione del principio attivo”. La società, inoltre, indica come date presunte di inizio e fine della carenza il 15 novembre e il 15 gennaio 2020. Negli scorsi mesi un problema simile aveva interessato il farmaco anti-Parkinson Sinemet, a base di levodopa e carbidopa. 

La gestione della carenza

Per garantire la disponibilità di quantitativi sufficienti di Ongentys per rispondere alle esigenze di cura di tutti i pazienti, l’Aifa ha disposto il blocco temporaneo delle esportazioni di tutte le confezioni del medicinale. La carenza, infatti, riguarda anche altri Paesi e in Italia non sono autorizzati farmaci con lo stesso principio attivo. Pochi giorni fa, la penuria era stata denunciata dall’Accademia Limpe-Dismov. Per far fronte all’emergenza, l’Aifa ha deciso di appellarsi al “supporto dei professionisti sanitari per una razionalizzazione del medicinale che permetta di riservarne l’uso solo nei casi in cui sia considerato essenziale”. Per quanto riguarda i pazienti non in trattamento, l’ente regolatore sottolinea che è importante non avviare nuovi cicli terapeutici e valutare la possibilità della prescrizione di alternative terapeutiche, in accordo con le Linee Guida dell’Accademia Limpe-Dismov. Parlando dei trattamenti già avviati, l’Aifa chiarisce che è necessario valutare l’opportunità della sostituzione temporanea con altri medicinali della stessa classe terapeutica.