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Gap tra età biologica ed età anagrafica: la classifica mondiale

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

I ricercatori dell’Università di Washington hanno studiato il fenomeno analizzando i dati relativi a 195 Paesi e territori 

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L’età biologica corrisponde a quella anagrafica? Non sempre. Da una nuova ricerca, condotta dall’Università di Washington e pubblicata sulla rivista The Lancet Public Health, emerge che in alcuni Paesi esiste un gap non trascurabile tra le due, dovuto non solo alle variabili genetiche, ma anche al contesto ambientale. Per esempio, in Italia e in Giappone i 75enni dimostrano spesso dieci anni in meno, mentre i 46enni che vivono in Papua Nuova Guinea hanno gli stessi problemi di salute dovuti all’età di una persona di 65 anni. Come si può notare, in zone del mondo molto diverse il divario tra età biologica ed età anagrafica può essere piuttosto consistente.

I problemi di salute legati all’età

Angela Y. Chang, l’autrice principale dello studio e ricercatrice del Center for Health Trends and Forecasts dell’Università di Washington, afferma che “i problemi di salute dovuti all’età possono portare al pensionamento anticipato e ad un aumento della spesa sanitaria: i leader di governo devono considerare quando le persone iniziano a soffrire gli effetti negativi dell'invecchiamento”. Durante lo studio, sono state analizzate 92 condizioni che possono causare la perdita di capacità fisiche, mentali e cognitive nel corso del tempo. Basandosi sulle stime del Global Burden of Disease, i ricercatori hanno valutato sia l’età anagrafica sia il ritmo con cui l’invecchiamento contribuisce al deterioramento della salute.

Le nazioni in cui si invecchia meglio

L’attenzione degli studiosi si è focalizzata sui dati relativi a 195 Paesi e territori, riguardanti il periodo compreso tra il 1990 e il 2017. Usando i 65enni come punto di riferimento e aggregando tutti gli anni con o senza disabilità, gli esperti dell’Università di Washington sono riusciti a calcolare il ‘carico di malattia correlato all’età’. Da questi risultati, emerge che i Paesi in cui si invecchia meglio sono il Giappone e la Svizzera. Buon risultato anche per l’Italia, che si posiziona all’ottavo posto della top 10. Situazione diametralmente opposta in Papua Nuova Guinea: nel 2017 gli abitanti dello stato indipendente avevano il più alto tasso mondiale di problemi legati all’età. Tra le patologie associate all’invecchiamento che, a livello globale, causano il numero maggiore di decessi sono state individuate la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva, la cardiopatia ischemica e l’emorragia cerebrale.

Le nazioni in cui i problemi legati all’età si manifestano prima:
1) Papua Nuova Guinea (45,6 anni)
2) Isole Marshall (51 anni)
3) Afghanistan (51,6 anni)
4) Vanuatu (52,2 anni)
5) Isole Solomon (53,6 anni)
6) Repubblica Centrafricana (53,6 anni)
7) Lesotho (53,6 anni)
8) Kiribati (54,2 anni)
9) Guinea-Bissau (54,5 anni)
10) Micronesia (55 anni)

Le nazioni in cui i problemi legati all’età si manifestano più tardi:
1) Giappone (76,1 anni)
2) Svizzera (76,1 anni)
3) Francia (76 anni)
4) Singapore (76 anni)
5) Kuwait (75,1 anni)
6) Corea del Sud (75,1 anni)
7) Spagna (75,1 anni)
8) Italia (74,8 anni)
9) Porto Rico (74,6 anni)
10) Perù (74,3 anni)