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Alzheimer, il matrimonio potrebbe essere un fattore di prevenzione

Salute e Benessere
Esseri vedovi, dopo aver condiviso buona parte della vita con un partner, aumenta del 20% le chance di rallentamento delle funzioni mentali (Getty Images)

Secondo uno studio dell'University college of London, pubblicato sul British medical journal, vivere insieme ad un partner fa assumere stili di vita che contribuirebbero ad evitare lo sviluppo di forme di demenza senile

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Il matrimonio, quando il rapporto di coppia è equilibrato, può rappresentare un ottimo fattore di prevenzione per quanto riguarda l'Alzheimer e altre forme di demenza senile. È quanto emerge da uno studio dell'University college of London, pubblicato sul British medical journal, secondo il quale il vincolo coniugale e la semplice convivenza contribuiscono a stili di vita più salutari e forniscono gli stimoli sociali necessari per mantenere allenato il cervello. Di contro, dalla ricerca emerge che i single o chi resta da solo per la morte del partner hanno maggiori possibilità di sviluppare questo tipo di patologie.

Solitudine fattore di rischio

Lo studio è stato realizzato aggregando i dati raccolti da ricerche precedenti, che hanno permesso ai ricercatori di analizzare i casi di oltre 800mila persone provenienti da Europa, Nord e Sud America e Asia. In questo modo gli studiosi sono giunti alla conclusione che essere vedovi, dopo aver condiviso buona parte della vita con un partner, aumenta del 20% le chance di rallentamento delle funzioni mentali. Un deficit che, probabilmente, è dovuto anche agli alti livelli di stress che comporta il lutto. In generale dalla ricerca è emerso che invecchiare da soli aumenta del 42% le possibilità di soffrire di Alzheimer: "I più a rischio – ha spiegato alla Cnn Andrew Sommerlad, psichiatra e ricercatore dell' University College of London – sono i single".

La causa è negli stili di vita

Il motivo di questa differenza tra chi invecchia in compagnia e chi invece vive da solo risiede negli stili di vita, che hanno una ricaduta sulla possibilità di sviluppare o prevenire questo tipo di patologie. Per Andrew Sommerlad vivendo insieme ad un partner "non solo si adotta uno stile di vita fisico più salutare in cui ci si prende più cura della salute propria e del partner, si sta più attenti a cosa si mangia, si fa più esercizio fisico, ma si hanno anche gli stimoli sociali collegati dall'avere qualcuno con cui parlare e confrontarsi ogni giorno". Tutti elementi che, secondo lo psichiatra, "fanno bene" e contribuiscono ad invecchiare meglio.