L'inquinamento acustico è causa ogni anno di 10mila morti in Europa

Salute e Benessere
Secondo l'Oms il traffico provoca la perdita nel mondo di oltre un milione di anni di vita (Getty Images)
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Secondo un report dell'Agenzia europea dell'Ambiente i rumori eccessivi causano annualmente 43mila ricoveri in ospedale  

Per abitudine chi vive nelle grandi città non si rende spesso conto di quanto possano essere dannosi i rumori della vita quotidiana. Eppure, come aveva rilevato l'Agenzia europea dell'Ambiente nel suo ultimo studio in merito, ben 43mila ricoveri ogni anno sono direttamente causati dall'inquinamento acustico, con 10mila morti premature imputabili al problema. A soffrire di disturbi legati a rumori eccessivi sono, in Europa, almeno 8 milioni di persone. Secondo una recente indagine di EuroAcustici presentata lo scorso 20 ottobre all'Università di Roma Tre, la principale fonte di fastidio acustico per gli italiani (uno su tre) proviene dai vicini di casa.

Inquinamento acustico e salute

Anche se causa di stress e fastidi, non sono i rumori domestici i più dannosi per la salute secondo l'Oms, bensì quelli legati al traffico. Nell'Unione europea e altri Paesi dell'Europa occidentale vengono persi complessivamente circa 61mila anni per cardiopatia ischemica, 45mila anni per difficoltà cognitive dei bambini, 903mila anni per disturbi del sonno, 22mila anni per acufeni e 587mila anni per fastidi. Ed è proprio il traffico matrice comune di tutti questi disturbi, arrivando a totalizzare ogni anno una perdita di un milione di anni. Il problema è aggravato dal fatto che la vita nelle città sarà sempre più frequente rispetto a quella in aree non urbane: entro il 2020, prevede l'Aea, l'80% della popolazione europea vivrà in centri cittadini, dunque esposti a rumori spesso oltre le soglie massime tollerabili per la salute.

Le legislazione italiana

Anche se spesso non vengono richiamate per semplice ignoranza, l'ordinamento italiano prevede numerose tutele per i cittadini afflitti da problemi di inquinamento acustico. “La legislazione italiana sull'inquinamento acustico è all'avanguardia, ma viene costantemente disattesa”, ha detto all'Ansa il professor Mario Mattia, specialista in Acustica e presidente di EuroAcustici, “per quanto riguarda l'edilizia, ad esempio un isolamento acustico strutturale che non risponde ai requisiti previsti dalla legge (provato con una perizia tecnica) viene risarcito dal costruttore con una cifra compresa tra il 20% e il 30% del valore dell'immobile, perché viene ritenuto danno non sanabile”. Se alla radice dell'inquinamento acustico domestico ci sono carenze intrinseche dell'edificio, una perizia può essere determinante per l'avvio di una “procedura legale di carattere tecnico” per il risarcimento e “piuttosto veloce", ha precisato il professor Mattia.

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