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Bene test di due vaccini per Ebola, uno è stato ideato in Italia

Salute e Benessere
Un volontario riceve una somministrazione di uno dei due vaccini testati (Foto: PREVAIL)

Dopo la sperimentazione su 1.500 persone in Liberia i ricercatori evidenziano un'elevata risposta degli anticorpi per un anno e un buon profilo sicurezza. Nel 2014 l'epidemia provocò più di 11 mila morti solo in Africa occidentale. FOTO

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Si sono concluse con successo le sperimentazioni in Africa di due candidati vaccini per il virus Ebola, fra cui quello ideato in Italia. Lo afferma uno studio dell'Istituto statunitense per le allergie e le malattie infettive (NIAID) pubblicato sul New England Journal of Medicine. Gli autori affermano che entrambi i vaccini testati hanno mostrato un buon profilo di sicurezza e una buona risposta immunitaria per almeno un anno.

Test in Liberia

Il test è stato condotto in Liberia su tre gruppi di 500 volontari, ognuno dei quali ha ricevuto uno dei due vaccini o un placebo. A un mese dalla somministrazione gli autori rilevano che il 71% dei soggetti che avevano ricevuto il vaccino "italiano", sviluppato dall'azienda laziale Okairos e ora in licenza alla Gsk, e l'84% di quelli che avevano ricevuto l'altro, sviluppato dalla Merck, hanno mostrato una buona risposta immunitaria, che è rimasta in entrambi i casi per almeno un anno, periodo di durata del test. Un anno dopo il livello di anticorpi è rimasto alto nella maggior parte dei soggetti vaccinati. Inaspettatamente, spiegano gli autori, nei soggetti immunizzati è stato riscontrato anche un minor tasso di infezioni da malaria. L'esperimento, finanziato dal NIAID, è stato condotto dalla Partnership di ricerca sul virus Ebola in Liberia (Prevail) ed è cominciato durante l'epidemia nell'Africa occidentale.

Obiettivo vaccino sicuro

"Questo test ha dato informazioni preziose essenziali per continuare lo sviluppo di questi due candidati vaccini", spiega Anthony Fauci, direttore del NIAID, "un vaccino sicuro ed efficace potrebbe essere di importanza critica per controllare i futuri focolai di Ebola". Per ora nella corsa dei candidati vaccini per il virus Ebola ci sono tre formulazioni in pole position. Oltre al Merck e all'"italiano" in licenza alla Gsk, c'è anche il vaccino sviluppato da Johnson and Johnson. Il Merck è l'unico ad essere stato testato anche "sul campo", per fronteggiare un'epidemia reale, quella appunto del 2014. Nel 2015 l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dopo i risultati dei test clinici in Guinea, pubblicati su Lancet, dichiarò un'efficacia del 100% di questo vaccino.

L'investimento degli Usa

Una spinta per la prevenzione e per la lotta a Ebola è arrivata di recente anche dagli Stati Uniti, che hanno annunciato un investimento di 170 milioni di dollari per completare lo sviluppo di due vaccini e due farmaci e per stoccarne una quantità adeguata ad affrontare eventuali epidemie sul proprio territorio. Il progetto riguarda i vaccini sviluppati da Merck (quello dei test in Liberia) e da Johnson and Johnson, e i farmaci sviluppati da Mapp (il "famoso" Zmapp) e Regeneron.

Epidemia killer 2014-2015

L'emergenza per l'ultima epidemia di Ebola, dichiarata nell'agosto 2014, è stata "chiusa" ufficialmente dall'Organizzazione mondiale della Sanità soltanto nel 2016. Il bilancio riportato dall'Oms è di oltre 28.600 casi di Ebola riscontrati tra Guinea, Liberia e Sierra Leone. Le vittime sono state oltre 11.300. Ad oggi i sopravvissuti sono più di 10 mila. L'epidemia causò una tragedia umanitaria in Africa ma spaventò anche l'Europa con i casi "importati" di Ebola di operatori sanitari al lavoro nelle zone colpite. Tra questi il medico italiano di Emergency, Fabrizio Pulvirenti, ammalatosi in Sierra Leone dove era volontario e poi curato, con successo, in Italia all'ospedale Spallanzani di Roma con un farmaco sperimentale.