Una birra in meno al giorno riduce del 20% il rischio obesità

Una rinuncia apparentemente di poco conto può fare una grande differenza per la salute: sostituire ogni giorno l'equivalente di una lattina di birra (330ml) con la medesima quantità di acqua riduce del 20% il rischio di diventare obesi. E' quanto si evince da una ricerca spagnola prodotta dall'Università di Navarra e dallIstituto Carlos III di Madrid e presentata nel corso del Congresso europeo sull'obesità a Porto, in Portogallo.

Lo studio

I ricercatori hanno osservato le abitudini alimentari di quasi 16mila soggetti nel corso di più di otto anni, sottoponendoli, fra le altre cose, alla sostituzione nella dieta di birra e bibite zuccherate. Nessuno dei partecipanti al test era obeso all'inizio dello studio. Il test della sostituzione delle bevande con l'acqua è stato condotto su 17 diverse tipologie di drink: se da un lato i migliori vantaggi si ottengono riducendo la birra, dall'altro anche il taglio delle bibite zuccherate può aiutare. Secondo quanto affermano gli scienziati dell'università di Navarra, non servono grossi cambiamenti nel consumo di queste due due tipologie di bevande per allontanare il rischio obesità. Eliminare appena una lattina di birra riduce il rischio di obesità del 20%, toglierne una di soft drink (cola, aranciata e simili) del 15%. Un altro aspetto interessante dello studio riguarda i risultati ottenuti dalla sostituzione delle altre 15 bevande: sebbene, alcune di esse siano egualmente caloriche rispetto alla birra (succo di frutta, latte) o persino di più (come nel caso del vino), la loro eliminazione non produce i medesimi benefici . Ciò è probabilmente dovuto al fatto che il consumo di birra, oltre ad essere fonte di calorie, si accompagna ad altre abitudini poco salutari.

Il significato dei risultati

“Questo studio ha scoperto che rimpiazzare una bevanda gassata o una birra con una porzione di acqua ogni giorno, all'inizio del test, è correlato con una minore incidenza dell'obesità e una maggiore perdita di peso nel corso di quattro anni”, ha spiegato al Telegraph il dottor Ujué Fresán, primo autore dello studio. “Dal momento che l'obesità porta con sé lo sviluppo di altre malattie come il diabete o quelle cardiovascolari, gli effetti della sostituzione di queste bevande con acqua è un obiettivo da considerare nelle future ricerche per la sanità pubblica”.