Cresce nell'Unione Europea la resistenza agli antibiotici

Salute e Benessere
L'uso eccessivo degli antibiotici favorisce la resistenza dei batteri ai trattamenti (Getty Images)
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Secondo gli ultimi dati dello European Centre for Disease Prevention and Control, l'Italia resta fra i Paesi europei che fanno più uso di antibiotici, minacciandone l'efficacia verso alcuni batteri  

In Europa, la resistenza di diverse tipologie di batteri agli antibiotici è aumentata nel 2015: lo testimoniano i dati diffusi dallo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) in occasione della nona edizione della Giornata europea degli antibiotici. In particolare, mediamente in Europa, è il Klebsiella Pneumoniae (responsabile di importanti infezioni urinarie) il batterio la cui resistenza ai trattamenti è cresciuta di più, passando dal 6,2% del 2012 all'8,1% del 2015. 

I numeri della minaccia – Vytenis Andriukaitis, commissario Ue alla Salute, ha ammonito Bruxelles sull'ampiezza delle conseguenze delle infezioni resistenti agli antibiotici, ricordando come in Europa siano state 25mila le morti dovute proprio alle “infezioni resistenti” nel 2015. "Potenzialmente siamo vicini alla fine dell'era degli antibiotici”, ha dichiarato il commissario. A sottolineare ancora l'importanza della problematica legata al Klebsiella è lo stesso direttore dello Ecdc, Andrea Ammon, per il quale la resistenza a questo batterio “è una preoccupazione crescente in Europa” e che l'impotenza al riguardo di alcuni antibiotici rende le “opzioni di trattamento ancor più limitate che in passato”.

 

Consumo eccessivo di antibiotici – E' importante ricordare come l'utilizzo degli antibiotici sia correlato all'aumento della resistenza da parte dei batteri: lo Ecdc segnala che il consumo è aumentato in molti Paesi membri dell'Unione Europea come l'Italia, anche se tale utilizzo è sceso in altri. Quest'ultimo aspetto, ha commentato Ammon, “è un segno positivo del fatto che si stia iniziando ad usare gli antibiotici con più prudenza” e questo è “fondamentale, sia nella comunità europea sia negli ospedali, per garantire che questi farmaci rimangano efficaci”.

 

La situazione in Italia – L'Italia è fra i Paesi meno virtuosi nell'uso appropriato degli antibiotici, secondo quanto conferma l'ultimo report Ecdc. Se da un lato il loro consumo fuori dagli ospedali, nel 2014, era in media di 21,6 dosi al giorno per mille abitanti nell'Ue, nel nostro Paese, invece, tale dato sale a 27,8 dosi (al quinto posto dietro Grecia, Francia, Romania e Belgio). Se invece si prende in considerazione il consumo negli ospedali, le dosi somministrate per mille abitanti scendono a 2, nella media Ue; ma anche in questo caso l'Italia risulta in una posizione meno favorevole con 2,2 dosi. Sull'utilizzo eccessivo o improprio degli antibiotici è intervenuta anche la dottoressa Zsuzsanna Jakab, direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa, chiedendo che “i nostri leader usino queste evidenze ed accelerino le proprie risposte verso quella che è una delle maggiori minacce alla salute globale del nostro tempo”.

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