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Fondi Lega, pg Cassazione: "Confermare condanne a Bossi e Belsito"

Lazio
Umberto Bossi e Francesco Belsito

L'ex tesoriere è stato condannato in appello a 3 anni e 9 mesi mentre l'ex leader della Lega a un anno e 10 mesi nel processo per truffa ai danni dello Stato. Bocciata la richiesta di ricusazione avanzata da Belsito

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Il sostituto pg della Cassazione, Marco Dall'Olio, ha chiesto di confermare le condanne a 3 anni e 9 mesi a carico dell'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, e a un anno e 10 mesi a carico di Umberto Bossi nel processo per truffa ai danni dello Stato per i rimborsi elettorali. La conferma della sentenza della Corte d'Appello di Genova, emessa il 26 novembre 2018, comporterebbe anche la conferma della confisca dei 49 milioni di euro. In accoglimento del ricorso del pg di Genova, Enrico Zucca, il sostituto pg della Cassazione ha anche chiesto un nuovo processo per gli ex revisori Stefano Aldovisi, Diego Sanavio e Antonio Turci, e l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per Belsito.

Il procuratore generale: "Indubbie le spese per i familiari"

"Non è vero che i rendiconti erano solo generici. Erano anche falsi: si diceva 'rimborsi autisti' ma in realtà si finanziava la famiglia Bossi" e "non è un aspetto secondario, è sotto questo profilo che si consuma il reato di truffa", ha detto Dall'Olio. Tra le circostanze accertate, il pg ha citato le spese per la famiglia Bossi e l' "accredito per la laurea di Renzo Bossi": una ricostruzione "priva di incertezze", ha aggiunto ricordando il sequestro della cartellina con la scritta 'Family'. "Non vi è dubbio che vi fossero spese per i familiari Bossi", ha sottolineato il magistrato.

La ricusazione

Francesco Belsito intanto ha chiesto la ricusazione del collegio della sezione feriale della Cassazione, chiamato a decidere sulle condanne, richiesta che è stata bocciata. I giudici sono riuniti in camera di consiglio e la sentenza sulle condanne e il sequestro di 49 milioni è quindi prevista in serata. Le istanze delle parti inoltre "sospendono la prescrizione, che contrariamente sarebbe scattata dopodomani, giovedì 8 agosto", hanno spiegato i legali degli imputati.

La difesa di Belsito

A inizio udienza, il legale di Belsito, Angelo Alessandro Sammarco ha presentato istanza di "rinvio per integrazione documentale", rilevando che in cancelleria manca il fascicolo relativo al dibattimento di primo grado e la "documentazione sui conti correnti del partito Lega".
"Uno dei miei motivi di ricorso - ha spiegato il legale - verte sulla fungibilità del denaro. Si parla di spese arbitrarie ma non si sa da quale fonte sono state prelevate le sostanza per queste spese". La richiesta è stata rigettata dalla Suprema Corte, dopo una breve camera di consiglio, che ha rilevato come la corte d'appello abbia decretato che nessun faldone è stato smarrito. Sammarco ha poi annunciato l'intenzione del suo assistito di ricusare il collegio. Una strategia adottata anche tre settimane fa nel processo relativo al filone lombardo sui fondi della Lega.