"Con decreto dell’11 febbraio 2020 il GIP di Catanzaro ha disposto l’archiviazione della posizione di Giuseppe Galati nell’inchiesta ‘Quinta bolgia’"
Più volte parlamentare e per due volte sottosegretario nel secondo e terzo governo Berlusconi, Giuseppe “Pino” Galati, classe 1961, è stato arrestato e messo ai domiciliari lunedì 12 novembre 2018 nell’ambito di una operazione contro la 'ndrangheta condotta dalla Dda di Catanzaro e ribattezzata “Quinta Bolgia”. In totale, sono state arrestate 24 persone ed è stato disposto un sequestro per beni del valore di 10 milioni di euro. (ARCHIVIATO PROCEDIMENTO PER GALATI)
La carriera politica
Avvocato e giornalista pubblicista originario di Catanzaro, l’esponente politico ha mosso i primi passi da giovanissimo nelle file della Democrazia Cristiana, ma dopo Tangentopoli è approdato nei centristi (Ccd-Udc), diventando deputato nel 1996. Galati è stato parlamentare per cinque mandati consecutivi: nel 2001 è eletto con il cosiddetto Biancofiore, nel 2006 ancora con l’Udc, nel 2008 e nel 2013 con il Popolo delle Libertà. Nel secondo e terzo governo Berlusconi, è stato sottosegretario alle Attività produttive. Galati è passato poi ad Ala di Denis Verdini e a marzo 2018 si è candidato al Senato con Noi con l’Italia: non è stato rieletto per pochi voti.
I primi guai giudiziari
I primi guai giudiziari per Galati sono arrivati nel 2011, con il processo per la presunta sottrazione delle inchieste "Why not" e "Poseidone" all'allora pm di Catanzaro Luigi de Magistris. Nel 2016, il tribunale di Salerno ha assolto Galati, riconoscendo che "il fatto non sussiste" e respingendo quindi l'ipotesi di un complotto ai danni dell'attuale sindaco di Napoli. I pm avevano chiesto due anni e sei mesi di reclusione.
Archiviazione nell’indagine Alchemia
Sempre nel 2016, dopo un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria, gli inquirenti hanno chiesto l’arresto del politico catanzarese per corruzione aggravata dalle modalità mafiose, ma il gip non ha accolto la richiesta perché non ha ritenuto che sussistesse un quadro indiziario grave. L’indagine, denominata "Alchemia", è sfociata per lui in una archiviazione del giudice su richiesta della stessa procura.
Indagato nell’inchiesta sulla fondazione Calabresi nel mondo
Un’altra inchiesta della procura di Catanzaro, nel 2018, lo vede tuttora indagato. Riguarda la fondazione Calabresi nel mondo, ente in house della regione Calabria da lui fondato e di cui è stato presidente, posto successivamente sotto liquidazione. Secondo l'accusa, Galati avrebbe assunto un considerevole numero di collaboratori a soli "fini clientelari" come ha scritto il gip in un provvedimento di sequestro di beni per un valore di oltre 140 mila euro, "per mantenere ed incrementare il proprio bacino elettorale" simulando il loro impiego nella struttura operativa interna, la cui nomina era affidata alla scelta fiduciaria del presidente, ma impiegandoli in realtà in progetti finanziati con fondi comunitari.
approfondimento
Archiviato procedimento per Galati
Data ultima modifica