Regionali Campania, tra ecomafia e modello Caivano: idee a confronto

Il 23 e 24 novembre la Campania sceglie il nuovo presidente. Roberto Fico per il centrosinistra ed Edmondo Cirielli per il centrodestra si confrontano su sanità, lavoro, autonomia, rifiuti e sicurezza, offrendo due visioni opposte sul futuro della regione. Il faccia a faccia su Sky Tg24. Se parliamo di sanità in Campania, le criticità non mancano dalle liste d'attesa all'elevato numero di persone costrette a curarsi in altre regioni. Quali le vostre priorità, se verrete eletti presidenti? Cirielli: “Le liste di attesa sono lunghissime. Abbiamo metà delle ambulanze, i pronti soccorsi sono devastati. Sono stati chiusi decine di ospedali, decine di reparti senza criterio. La nostra risposta è assumere personale, dimezzare le liste di attesa, rivedere il piano ospedaliero secondo i reali fabbisogni”. Fico: “Noi dobbiamo lavorare a partire al territorio, dobbiamo sviluppare quella che si chiama medicina di prossimità. Faremo dei grandi investimenti in quella che chiamiamo telemedicina, perché è la sanità che deve essere più prossima al cittadino e venire in casa tua. Significa televisita, significa telelettura delle analisi. Così stabilizziamo già tante persone che possono rimanere a casa e non andare verso l'ospedale. Poi dobbiamo continuare gli investimenti del Pnrr su case di comunità e ospedali”. Qual è la vostra posizione sul fine vita? Fico: “È un punto, io credo di anche di grande civiltà ed è chiaramente una materia sia del Parlamento sia del consiglio regionale. Quindi dobbiamo lasciare alle forze politiche anche la libertà di poter discutere di questi di questi diritti. Io sono assolutamente d'accordo. Detto questo, è una materia che il Parlamento deve trattare, perché la Corte Costituzionale, anche quando ero presidente della Camera, più volte ci ha detto di trattare approfonditamente questa materia”. Cirielli: “Io sul piano personale sono un cattolico, sono cristiano, quindi ho grande difficoltà ad approcciare al tema della vita e al tema dell'eutanasia, al tema della fine vita. Tuttavia siamo in uno stato laico, certamente non penso che sia giusto imporre ai cittadini una visione religiosa come quella che posso avere io. Credo che però la competenza sia di carattere nazionale, a livello nazionale è un argomento molto complesso. Lo Stato deve discutere, deve prendere le decisioni, deve lasciare anche liberi i parlamentari perché è una questione di coscienza. Comprendo la sofferenza delle famiglie, ma comprendo anche che lo Stato deve sostenere queste sofferenze in tutte le maniere possibili e immaginabili”. In Campania i dati sull'occupazione sono in leggero miglioramento, ma permangono anche qui delle criticità. Quali le soluzioni se sarete eletti i presidenti? Cirielli: “Noi abbiamo l'indice di disoccupazione peggiore d'Europa. Per questo siamo assistiti con un fondo, il Fondo Sociale Europeo, che peraltro il governo regionale negli ultimi 4 anni su 5 ha impegnato solo al 30%. Il tema del lavoro è centrale perché significa disagio sociale, significa emigrazione dei giovani, oltre 200mila giovani in questi 10 anni hanno abbandonato la Campania. Noi faremo un assessorato al lavoro che si chiamerà anche Next Generation che dovrà curare soprattutto il lavoro giovanile. Utilizzeremo anche i fondi del Fondo sociale europeo per fare insieme alle associazioni di categoria, agli ordini professionali, una formazione mirata che consente ai giovani di uscire fuori dall'ottica dell'assistenzialismo e quindi anziché spingerli e pagarli per oziare lì gli daremo un reddito per formarsi e poter trovare un lavoro vero”. Fico: “Intanto i giovani campani non oziano, i giovani campani sono assolutamente straordinari. Le nostre università sono piene, sono università di eccellenza. I nostri giovani vogliono lavorare, vogliono avere un reddito di qualità e non vogliono avere il lavoro povero. Ci sono progetti importanti che oggi sono stati messi in campo, per esempio nell'area di Napoli Est, San Giovanni a Teduccio in cui l’università è costruita in un’ex fabbrica, quindi c’è un progetto di rigenerazione urbana, impresa, formazione, ricerca e lavoro. Questo ha fatto sì che tante imprese poi sono rimaste sul nostro territorio e hanno assunto con lavori professionali e professionalizzanti. Distretti di questo modello dove c'è innovazione, tecnologia, gli investimenti nelle catene produttive che creano veramente valore sul territorio è la chiave per continuare a crescere in un senso positivo e dare opportunità a tanti giovani”. Sul tema dell’autonomia differenziata, nelle ultime ore il governo ha siglato con alcune regioni del nord - Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria - un accordo che comporta anche una maggiore indipendenza su diverse materie. Se sarete eletti presidenti, intendete avvalervi di questa possibilità anche per la Campania? Fico: “Noi intenderemo contrastare senza se e senza ma un progetto scellerato che ammazza la nostra Repubblica e mette una croce definitiva sul nostro sud. Io non riesco proprio a comprendere com'è possibile che i i grandi patrioti di Fratelli d'Italia accettano questa divisione della patria creando complicanze per tutto e per tutti. Anche per le regioni del nord. Se non fosse stato per i tanti campani, per le tante persone, comitati, associazioni che hanno lavorato contro l'autonomia differenziata, noi oggi avremmo un altro paese e Cirielli starebbe raccontando un'altra storia. Quindi oggi noi dobbiamo lavorare affinché l'autonomia sia scongiurata, perché la base è questa: che chi nasce in un luogo ha più diritti di chi nasce in un altro luogo. Invece noi affermiamo esattamente il contrario”. Cirielli: “La narrativa che ho ascoltato è una narrativa falsa, perché forse il mio collega candidato presidente non sa che l'autonomia differenziata è prevista nella Costituzione sulla riforma del Titolo V che ha fatto il PD e nei 5 anni di governo insieme ai 5 Stelle non hanno mai voluto cambiarla. Io chiaramente in questo momento non ritengo di usufruirne, ma certamente mi batterei per qualunque cosa fosse contro gli interessi della Campania perché mi candido anche a essere un garante dei cittadini campani”. Parliamo di giovani e criminalità pensando al “decreto Caivano”: quale iniziativa è allo studio per far fronte al disagio giovanile? Cirielli: “Noi dobbiamo utilizzare il modello Caivano, che era un modello che avrebbe dovuto mettere in campo la Regione perché le infrastrutture sportive, il sostegno alla scuola, il sostegno ai docenti, una politiche di inclusione sociale, formazione per fare lavoro e per produrre giovani capaci, impianti sportivi capaci di distogliere dal malaffare e dalla strada i ragazzi, sarebbe stato tutto compito delle Regioni. Noi ci metteremo forte, ci rimboccheremo le mani per fare politiche di inclusione. I giovani vanno certamente puniti quando fanno reati, soprattutto quelli gravi, ma vanno vanno guidati verso una una vita migliore”. Fico: “Il candidato di centrodestra parla molto del modello Caivano, però poi alle elezioni comunali che saranno insieme alle elezioni regionali, Fratelli d'Italia ha deciso di non presentarsi. E nel “parco verde”, il tanto il tanto vituperato “parco verde”, non ci saranno i seggi elettorali. Detto questo non esiste un modello Caivano, esiste un modello che possiamo chiamare di sicurezza generale e la sicurezza è un investimento culturale a 360° che in parte dal controllo e anche repressione sul territorio. Ma poi arriva al rafforzamento dei finanziamenti ai comuni, che gestiscono le politiche sociali. Dobbiamo provare a fare un piano assunzioni con la Regione rispetto agli assistenti sociali rispetto agli psicologi. Dobbiamo lavorare con le associazioni sportive di diffusi sul territorio, ma non solo a Caivano, in tutta l'area dove c'è disagio e privazione culturale”. Parlando anche di criminalità, secondo il rapporto Ecomafia 2025 di Legambiente, in Italia c'è stato un preoccupante aumento dei reati ambientali e la Campania con oltre 6000 illeciti e al primo posto a livello nazionale. Entrambi avete piani ambiziosi per quanto concerne i rifiuti, come intendete tenere conto anche di questa criticità? Fico: “Sull'ambiente dobbiamo fare una politica molto importante che sicuramente parte dai rifiuti, dove l'idea centrale è sempre quella della transizione ecologica. Il territorio di prossimità significa gestire i rifiuti e smaltirli nella propria regione in modo che i costi di trasporto siano abbattuti e possiamo così conferire molti meno rifiuti all'interno dell'inceneritore e creare una catena di valore”. Cirielli: “Abbiamo in Campania le tasse più alte dei rifiuti. Dobbiamo continuare sul ciclo dei rifiuti interrotto, fare gli impianti differenziata, riciclaggio, ferro vetro, plastica e fare in modo di non esportare immondizia pagando prezzi altissimi”. E il termovalorizzatore di Acerra? Fico: “Non avendo autorizzato l'apertura di altri generatori, non avendo autorizzato la quarta linea di Acerra, se aumentiamo la raccolta differenziata e la catena di produttiva dei rifiuti in termini reddituali possiamo sempre e ogni giorno di più ridurre quello che noi portiamo nelle linee di Acerra. L'obiettivo è arrivare alla chiusura”. Cirielli: “Noi vogliamo fare in modo che in prospettiva, riducendo il facendo completando il ciclo, si arriverà a un superamento dei termovalorizzatori. Ma l’obiettivo non è chiuderlo. Va invece controllato e monitorato che funzioni bene e che non inquini”. Goethe è soltanto uno dei tanti poeti che ha raccontato e amato profondamente la Campania. Definiva Napoli un paradiso e sul Vesuvio scriveva nel suo viaggio in Italia che la natura aveva voluto unire in un solo luogo i suoi incanti e le sue minacce. Tuttavia, rispetto ai tempi in cui Goethe visitava il vulcano e i campi flegrei, oltre alla natura è arrivato anche l'uomo costruendo senza sosta e senza permessi. Cosa fare di quelle aree? Cirielli: “L’abusivismo ha radici profonde, dagli anni 60-50 in poi ed è stato spesso sanato da tanti governi. Oggi c'è il tema di creare una sicurezza, fare una nuova mappatura, mitigare i rischio. Il tema del condono è anche un tema più ampio. Dobbiamo fare pianificazione, una nuova legge urbanistica, un nuovo piano paesistico e dobbiamo dobbiamo rimappare le zone rosse perché dobbiamo essere sicuri che le persone non rischino la vita”. Fico: “Noi in Parlamento abbiamo chiesto il Super sisma bonus per cercare oggi di avere un finanziamento dal governo, che non l’ha dato perché ha bocciato l'emendamento. Poi il tema casa è uno dei temi fondamentali. Dobbiamo mettere su un piano di edilizia popolare e pubblica, dove si parla di abbattimento e ricostruzione, dove si parla di ristrutturazione e di nuove costruzioni in zone sicure dove possono andare a abitare le persone facendo un lavoro anche con i costruttori”. Allo studio del Parlamento c’è un emendamento per riaprire la possibilità per i cittadini campani di accedere al condono che nel 2003 la loro giunta Bassolino decise di non usare. Se passasse darete la possibilità ai cittadini campani di utilizzarlo? Fico: “Questa è proprio un'offesa all'intelligenza di tutti noi campani. A una settimana dalle elezioni cercano di ritirare fuori la tiritera del condono che comunque non si può fare. Insieme invece faremo quello che va fatto. Chiederemo al governo quando è giusto chiedere le risorse per un'emergenza dei campi e del Vesuvio. Chiederemo al governo conto del perché non ci dà una serie di finanziamenti che vanno fatti e la Regione farà tutto quello che c'è da fare”. Cirielli: “Il Parlamento, se come penso, darà l'opportunità al presidente della Ragione di riaprire quei termini, io lo userò perché è un atto di giustizia. Tutti gli italiani hanno avuto quel condono, non vedo perché i campani debbono essere trattati come campani di serie B o campani abusivisti, noi non lo siamo”. La Camorra resta ancora una minaccia. Cosa farete per evitare che minacci il vostro lavoro? Cirielli: “Io metterò un pull di esperti che possa vigilare contro l'infiltrazione della Camorra sugli appalti, ma anche lo stesso pull che possa controllare l'esecuzione degli appalti stessi. E da ultimo lo scandalo veramente incredibile che è successo a Castellammare, dove si è visto che la Camorra controllava ASL, ospedali e ci sono coinvolti anche consiglieri comunali del Pd. Rimango un garantista, ci mancherebbe, ma penso che sulla camorra non si possa scherzare”. Fico: “Sulla camorra non si arretra di un un passo. Io da sempre lavoro anche con tutte le associazioni che combattono la camorra e l'illegalità diffusa. Quelli che quello che vanno aggrediti sempre sono i centri grigi di interesse e di potere che possono annidarsi tra imprenditori, politica e camorra. Penso a dei protocolli di intesa con l'autorità anticorruzione per la gestione e il controllo degli appalti più importanti. Penso a dei protocolli di trasparenza, chiarezza e sicurezza con le forze dell'ordine che in parte già sono stati fatti e che rinnoveremo. E penso a una grande pubblica amministrazione”.

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Agnese Ranaldi