
In collegamento con la Scuola di formazione politica della Lega, il vicepremier e leader del Carroccio ribadisce: “Il presidente Usa in due mesi sta facendo più per la pace di quello che altri hanno fatto in anni” e chiede di "accompagnare questo processo di pace, senza parlare di carri armati o 800 miliardi”. Poi nega tensioni con la presidente del Consiglio dopo la sua telefonata con Vance: “Retroscena inesistenti e surreali”. Tajani puntualizza: "Politica estera la fanno premier e ministro degli Esteri”
Questa mattina il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini è intervenuto in video-collegamento con la Scuola di formazione politica del suo partito, che è arrivata alla decima edizione. Diversi i temi toccati dal ministro dei Trasporti, dalla guerra in Ucraina ai rapporti nella maggioranza.
Salvini: “Accompagniamo il processo di pace di Trump”
"Quei dieci minuti alla Casa Bianca con Trump, Vance e Zelensky hanno segnato un cambiamento totale del modus operandi: al di là di qualsiasi possibile critica, è oggettivo che Trump in due mesi sta facendo più per la pace di quello che altri hanno fatto in anni, anni e anni. Non lo dico perché mi metto il cappellino o la maglietta: è oggettivo”, ha detto Salvini. "La pace è un bene supremo da cui discende il benessere economico - ha aggiunto -. Dobbiamo stare vicini a questo rinnovato clima di disarmo e pacificazione, bisogna aiutare, accompagnare questo benedetto processo di pace, senza parlare di carri armati o 800 miliardi...".
Salvini: “Mai una buona notizia se Berlino spende per riarmarsi”
"I paradigmi occidentali devono mettersi in discussione. Perché la Germania è stata, fino a settimana scorsa, la garante dei limiti di spesa e dell'austerità, e poi in una settimana, riconvocando un vecchio Parlamento, nonostante ci siano state nuove elezioni, cambia la costituzione dicendo 'noi però vogliamo prendere 500 miliardi per armarci'... Non è mai una buona notizia quando la Germania spende centinaia di miliardi per armarsi. Non è finita bene in passato”, ha detto poi Salvini nel suo intervento.

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Salvini: “Leggo di guerra con Meloni sugli Usa ma non esiste”
"Ieri ho parlato al telefono con il vicepresidente americano Vance e ho letto alcuni giornali che parlano di guerra con Meloni" sui contatti con gli Stati Uniti, ma "siamo su Scherzi parte, non è giornalismo”, ha puntualizzato il vicepremier, definendo quelle ricostruzioni "retroscena inesistenti e surreali". Salvini ha puntualizzato di aver chiamato Vance “per parlare di trasporti. Se c'è un piano da mille miliardi di dollari di investimenti sulla rete ferroviaria e stradale americana, io ho il dovere di fare l'interesse nazionale italiano e di proporre ad aziende italiane di andare a investire sulla rete infrastrutturale americana".
Tajani: "Politica estera la fanno premier e ministro"
Una replica alla vicenda della telefonata tra Salvini e Vance è arrivata dall'altro vicepremier Antonio Tajani, secondo cui "la politica estera la fanno il Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. Queste sono iniziative, legittime, personali, ma la politica estera la fa il Premier e il ministro. Sono le posizioni ufficiali del Governo. Se qualche ministro poi vuole parlare con esponenti di amministrazioni di vari Paesi è legittimo. La linea politica, lo ripeto, la danno il Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri del nostro Paese".
