Secondo il ministro dei Trasporti la recente stretta "ha salvato vite". Dati smentiti dal presidente dell'Asaps, Giordano Biserni: "Gli incidenti stradali mortali non sono diminuiti in Italia dopo l'entrata in vigore della riforma del Codice della Strada. Dalla nostra analisi risulta invece che sulle strade italiane sono morte almeno 111 persone, più del doppio", spiega
Il recente giro di vite del Codice della Strada "ha salvato vite": a dichiararlo il ministro de Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini collegatosi in video a Salorno da Roma in occasione della presentazione del progetto che ha portato alla pubblicazione del bando per la concessione dell'A22. Salvini ha anticipato che i tecnici sono al lavoro per fornire i dati sul bilancio degli incidenti stradali di fine anno: "Tra il capodanno del 2023 e quello del 2024 sono calati del 20%", ha dichiarato Salvini, aggiungendo che "le polemiche montate ad arte non sono servite": "Abbiamo salvato vite e questo è il compito di un ministro".
La smentita di Asaps: "Incidenti non sono diminuiti"
Intanto arriva la replica del presidente dell'Asaps, Associazione sostenitori Polizia stradale: "Gli incidenti stradali mortali non sono diminuiti in Italia dopo l'entrata in vigore della riforma del Codice della Strada", spiega Giordano Biserni. "Secondo il ministro Salvini nei primi 15 giorni di vigore sono calati del 25%, dai 67 del 2023 ai 50 dello stesso periodo 2024, ma i dati rappresentano solo quelli rilevati da Polstrada e Carabinieri, che sono il 34% degli incidenti con lesioni, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle Polizie Municipali. Dalla nostra analisi risulta invece che sulle strade italiane sono morte almeno 111 persone, più del doppio".
La mortalità nello stesso periodo di 15 giorni rilevata da dati pubblici dall'Asaps nel 2023 risultava essere di 110 persone, "mostrando quindi una stabilità rispetto all'anno precedente e non una riduzione del 25%, della quale saremmo stati molto felici", sottolinea Biserni, che definisce la dichiarazione di Salvini "fuorviante e imprecisa" e ricorda come l'ufficio studi Asaps, con i suoi osservatori, rileva da fonti pubbliche gli incidenti stradali dove le persone muoiono sul colpo o nei giorni immediatamente successivi. Il rilevamento, in questa fase sviluppato con Alg (Associazione Lorenzo Guarnieri), "peraltro sottostima la mortalità in quanto non tiene conto dei morti entro 30 giorni dall'evento". Includendo anche i dati relativi alle giornate di fine anno, dal 14 dicembre 2024 - data di entrata in vigore delle modifiche al Codice della Strada - fino all'1 gennaio 2025 compreso, le morti ricavabili da fonti pubbliche sono state 134 in 125 incidenti mortali. Nello stesso periodo del 2023 le morti su strada rilevabili da fonte pubbliche erano state 131 in 115 collisioni mortali: "dal 14 dicembre all'1 gennaio sulle strade italiane purtroppo si continua a morire come nello stesso periodo del 2023", commenta il presidente dell'Asaps.