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Migranti, ecco la lista dei 19 Paesi sicuri per il rimpatrio dopo l’aggiornamento in Cdm

Politica
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Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge in materia di migranti. Il provvedimento rende norma primaria l'indicazione dei Paesi sicuri per il rimpatrio. La mossa del governo arriva dopo il caso Albania, con il tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento nel centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader. Nell'elenco sono rimasti 19 Paesi, sugli originali 22: ecco quali sono

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Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge in materia di migranti. Il provvedimento rende norma primaria l'indicazione dei Paesi sicuri per il rimpatrio: la lista, quindi, non è più norma secondaria come era invece il decreto del ministro degli Esteri, di concerto con quelli di Interno e Giustizia, con cui finora è stato annualmente aggiornato l'elenco. Il governo ha varato un decreto legge per inserire l'elenco dei Paesi sicuri non più in un decreto interministeriale ma in una norma primaria, che "il giudice non può disapplicare: se la ritiene incostituzionale può fare ricorso alla Consulta", ha spiegato il guardasigilli Carlo Nordio. La mossa del governo di Giorgia Meloni, infatti, arriva dopo il caso Albania: 16 migranti sono stati portati nei giorni scorsi dalla nave Libra della Marina militare nel centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader, ma poche ore dopo sono stati ritrasferiti in Italia perché il tribunale di Roma non ha convalidato i provvedimenti di trattenimento in quanto, anche alla luce di una sentenza della Corte di giustizia Ue, i Paesi di provenienza dei migranti - Egitto e Bangladesh - non sono considerati sicuri. Egitto e Bangladesh, però, sono considerati sicuri dal governo italiano. Resta da capire se aver reso il decreto sui Paesi sicuri una norma primaria e non più secondaria servirà a salvare il “modello Albania” voluto dal governo. “Nel momento in cui l'elenco dei Paesi sicuri è inserito in una legge, il giudice non può disapplicarla. Tenderei a escludere che possa disapplicarla. A maggior ragione questa sentenza della Corte di giustizia europea non è una direttiva e non è vincolante in via generale astratta", ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Le modifiche all’elenco dei Paesi sicuri

Da quanto emerso dopo il Cdm, l'elenco dei Paesi sicuri - "recependo le indicazioni della recente sentenza della Corte di giustizia Ue" - è stato rivisto col decreto approvato dal Consiglio dei ministri e verrà aggiornato periodicamente, sempre con un atto avente forza di legge. In particolare, dalla lista - che era stata aggiornata a maggio - sono stati rimossi i Paesi rispetto ai quali erano previste "eccezioni di carattere territoriale": Camerun, Colombia e Nigeria. Il nuovo elenco è ora contenuto in un provvedimento con forza e valore di legge, spiegano ancora fonti di Palazzo Chigi, "per evitare possibili disapplicazioni fondate su interpretazioni della 'Direttiva accoglienza’ (la quale, tra l'altro, non appare 'dettagliata e incondizionata', rimettendo il suo recepimento ai singoli Stati membri)". Il provvedimento deve anche passare al vaglio del Quirinale.

Il nuovo elenco dei Paesi sicuri

Il nuovo elenco dei Paesi sicuri per il rimpatrio è ora composto da 19 Paesi, “individuati secondo i criteri stabiliti dalla normativa europea e dai riscontri rinvenibili dalle fonti di informazione fornite dalle organizzazioni internazionali competenti”. I 19 Stati sicuri sono: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d'Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia.

Governo

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Le parole di Piantedosi

La lista dei Paesi sicuri "diventa norma primaria e consente ai giudici di avere un parametro rispetto a un'ondivaga interpretazione. Abbiamo avuto diverse centinaia di casi precedenti di decisioni che non condividiamo e abbiamo legittimamente impugnato. Adesso è norma di legge e offriamo una valutazione fatta per legge", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi dopo il Cdm. Con il decreto di oggi, ha aggiunto, diventa "fonte primaria l'indicazione dell'elenco di 19 Paesi sicuri sugli originali 22: abbiamo tenuto conto dell'integrità territoriale ed escluso Camerun, Colombia e Nigeria". "Stiamo attuando una normativa europea e anticipando l'entrata in vigore di un sistema più dirimente e stringente. Dal 2026 entra in vigore un regolamento che prevederà addirittura l'individuazione dei Paesi sicuri con esclusivo riferimento alla percentuale di approvazione delle domande di asilo a livello europeo, attestandole sotto il 20%", ha detto ancora Piantedosi. "L'elenco dei Paesi sicuri è meditato, non apodittico. Nell'elenco sono estromessi, in ossequio alla sentenza della Corta di giustizia europea, Paesi che contengono aree territoriali non sicure: Nigeria, Camerun e Colombia", ha confermato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

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