Introduzione
Per il ventesimo anno consecutivo, il Governance Poll 2024 svela quali sono i primi cittadini e i presidenti di Regione più apprezzati dalla popolazione. L’indagine è realizzata dall'Istituto demoscopico Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore.
Il podio dei sindaci è tutto nuovo e di centrosinistra, mentre quello dei governatori vede lo stesso trio di testa che caratterizza da anni la classifica ma ancora una volta a piazzamenti invertiti. Ecco i nomi
Quello che devi sapere
Governance Poll 2024
- Chi sono i sindaci e i governatori più apprezzati dai cittadini? A svelarlo, per il ventesimo anno consecutivo, è il Governance Poll 2024, l’indagine annuale sull’apprezzamento e il gradimento dei primi cittadini e dei presidenti di Regione realizzata dall'Istituto demoscopico Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore
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I sindaci più amati
- L’indagine prende in considerazione i sindaci delle città capoluogo di provincia. Il vincitore del Governance Poll 2024, quindi quello che è risultato più apprezzato, è Michele Guerra: il primo cittadino di Parma, 42 anni, supera tutti attestandosi al 63% (è la percentuale di cittadini che rispondono positivamente alla domanda se lo voterebbero in caso di elezioni oggi). L’anno scorso Guerra aveva ottenuto la stessa percentuale ma si era piazzato quarto, dietro Beppe Sala a Milano, Marco Fioravanti ad Ascoli Piceno e Antonio Decaro a Bari. Quest’anno il podio è tutto nuovo. Al secondo posto c’è Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, al 62% (+5,5% rispetto al consenso dello scorso anno). In terza posizione troviamo Michele De Pascale, primo cittadino di Ravenna, al 61% (+11%). Il podio, quindi, è tutto di centrosinistra
I governatori più amati
- Tra i presidenti di Regione, invece, a conquistare la prima posizione è Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, col 68%. Fedriga ha scavalcato sia Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna (67%), sia Luca Zaia, governatore del Veneto (66%), che si piazzano rispettivamente al secondo e terzo posto. Questo trio di testa caratterizza da anni la classifica e si conferma anche nel 2024, ma ancora una volta a piazzamenti invertiti
Gli altri sindaci
- Per quanto riguarda i sindaci, al quarto posto troviamo sette nomi, tutti al 60%: ci sono Luigi Brugnaro (Venezia), Giuseppe Cassì (Ragusa), Claudio Scajola (Imperia), Matilde Celentano (Latina), Mario Conte (Treviso), Alessandro Canelli (Novara) e Mattia Palazzi (Mantova)
Il calo di popolarità
- Il dato più vistoso del ventesimo Governance Poll, si legge in una nota, è però il calo di popolarità della maggior parte dei primi cittadini. Solo un sindaco su quattro incrementa il consenso rispetto al giorno delle elezioni. Tra questi, la migliore performance è quella di Clemente Mastella, sindaco di Benevento, che segna +6,3%. È seguito da Jamil Sadegholva di Rimini (+6,2%) e Luigi Brugnaro di Venezia (+5,9%). Per tre sindaci su quattro si è invece registrato un calo
I sindaci delle grandi città metropolitane
- Un trend, quello del calo di popolarità rispetto al giorno delle elezioni, che non ha risparmiato i primi cittadini delle grandi città metropolitane. Per esempio, Roberto Gualtieri (Roma) registra una flessione del 15,2% rispetto al giorno delle elezioni, attestandosi in penultima posizione con il 45%, ex aequo con il palermitano Roberto Lagalla e poco sopra il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, che chiude la classifica con il 42% dei consensi. Anche il sindaco di Reggio Calabria è tra quelli penalizzati da questa tendenza: Giuseppe Falcomatà si piazza infatti al 77° posto con il 45,5% (-12,9% rispetto al risultato ottenuto nelle urne). Trend in discesa anche per il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, 57° con il 51,5% (-7,7%), e per il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore, che pur posizionandosi al 37° posto (54,5%) perde il 7,4%. Stessa tendenza per Marco Bucci (Genova): perdendo il 6,5%, cala al 67° posto con il 49%. Stabile invece Beppe Sala a Milano, che riconferma il 57% e conquista la 19° posizione: tuttavia, Sala perde otto punti rispetto al 65% di consensi che l’anno scorso lo aveva condotto alla vittoria
Gli altri governatori
- Ritornando ai governatori, dietro il trio Fedriga-Bonaccini-Zaia si piazza al quarto posto la coppia Vincenzo De Luca (Campania, 60%) e Roberto Occhiuto (Calabria, 60%). Per il campano De Luca si tratta di una risalita dopo il tonfo dell'anno scorso, mentre per il calabrese Occhiuto di una riconferma in relazione al trend degli ultimi anni. Altro ex aequo al sesto posto tra Francesco Roberti (Molise) e Donatella Tesei (Umbria), entrambi con il 57,5%. Ottava posizione invece per il presidente della Sicilia Renato Schifani, che raggiunge il 57%. Il lombardo Attilio Fontana consolida il risultato ottenuto nel giorno delle elezioni e con il 55% (+0,3%) è al 9° posto. In calo il governatore del Lazio Francesco Rocca, che dalle elezioni dello scorso anno perde il 6,4% e con il 47,5% si piazza in 11° posizione
La popolarità
- Tra i governatori che hanno fatto registrare il maggiore incremento di consenso rispetto al giorno delle elezioni, invece, ci sono sia Bonaccini (+15,6%) sia Schifani (+14,9%). “Le strade di sindaci e presidenti di Regione si separano, seguendo tendenze divergenti – ha spiegato Antonio Noto –. Osserviamo infatti un calo di gradimento per un governatore su due, tutto sommato fisiologico, mentre ben tre primi cittadini su quattro perdono consenso. A quanto emerge dalla rilevazione, il ruolo dei presidenti di Regione è percepito più incisivo, sia in termini di governo del territorio che di capacità di portare le istanze locali all'attenzione del governo. È anche da considerare che proprio la legge sull'autonomia differenziata ha riacceso negli ultimi mesi il protagonismo dei presidenti di Regione, sia di quelli che si sono dichiarati a favore che contro. La visibilità dei sindaci in questo tema è stata marginale, indipendentemente dalle loro posizioni. Insomma, i presidenti di Regione sembrano contare di più e, di conseguenza, poter determinare la crescita di un territorio, il suo sviluppo infrastrutturale e l'implementazione di servizi”
Amministratori territoriali promossi
- In termini generali, comunque, gli amministratori territoriali escono promossi dalla nuova indagine del Governance Poll: come sottolinea il Sole 24 Ore, infatti, “dieci presidenti sui 13 testati (il 76,9%) ottengono la sufficienza, individuabile nel 50% di cittadini amministrati che si dicono propensi a votare il presidente in carica se ci fossero le elezioni. Lo stesso accade al 77,5% dei sindaci dei capoluoghi (62 su 80 testati), con la conseguenza che le due categorie di politici locali ottengono un consenso medio oscillante fra il 53,8% dei sindaci e il 56,2% dei presidenti di Regione; in entrambi i casi, insomma, si è largamente sopra la sufficienza, a conferma della buona salute generale vissuta dalla politica locale anche dopo un anno piuttosto tormentato sul piano finanziario e su quello delle inchieste”
Metodologia
- Il Governance Poll 2024 ha preso in considerazione 80 comuni capoluogo di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell'elezione diretta. Non sono stati testati i Comuni e le Regioni in cui si è votato nel 2024, oltre alla Liguria in cui il presidente è sospeso dallo scorso maggio. Le interviste sono state effettuate tra maggio e luglio 2024 utilizzando sistemi misti: Cati, Cawi e il sistema Tempo Reale di creazione dell'Istituto demoscopico Noto Sondaggi. La numerosità campionaria in ogni Regione è stata di 1.000 soggetti e di 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età e area di residenza
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