Referendum Cgil 2024, i quattro quesiti sul lavoro e dove firmare

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L’obiettivo del mezzo milione di firme, necessario per “deliberare l'abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente valore di legge”, come recita l’articolo 75 della Costituzione, è stato ampiamente raggiunto, a distanza di un solo mese e mezzo dall’inizio della campagna referendaria, avviata il 25 aprile scorso”, afferma il segretario organizzativo della Cgil, Luigi Giove

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Sono state superate le 500 mila firme per i referendum popolari proposti dalla Cgil "per un lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro". Lo fa sapere il sindacato con una nota sottolineando che le firme raggiunte per ciascuno dei quattro quesiti sono 582.244.  "Nonostante il traguardo sia stato già raggiunto, la raccolta delle firme proseguirà e si intensificherà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane: il nostro obiettivo - evidenzia il segretario organizzativo della Cgil, Luigi Giove - è quello di raccoglierne il maggior numero possibile".  Per firmare basta collegarsi a questo link https://www.cgil.it/referendum .Ecco i 4 questi referendari: 

Quesito 1: Lavoro tutelato

Abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi: Si interviene a ripristinare per tutte le lavoratrici e per tutti i lavoratori operanti in unità produttive con più di 15 dipendenti la normativa dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori come modificato dalla legge n. 92 2012, ossia la regola della reintegrazione nel posto di lavoro nei casi più gravi di licenziamento (perché del tutto privi di giusta causa o giustificato motivo, oggettivo o soggettivo).

 

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Quesito 2: Lavoro dignitoso

Abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi: Si interviene a ripristinare per tutte le lavoratrici e per tutti i lavoratori operanti in unità produttive con più di 15 dipendenti la normativa dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori come modificato dalla legge n. 92 2012, ossia la regola della reintegrazione nel posto di lavoro nei casi più gravi di licenziamento (perché del tutto privi di giustacausa o giustificato motivo, oggettivo o soggettivo).

Sciopero generale della organizzato CGIL, UIL a piazza del Popolo.  Roma 16 dicembre 2021 ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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Quesito 3: Lavoro stabile

Abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine

L’effetto del quesito è il ripristino dell’obbligo di causale per il ricorso al contratto di lavoro a termine. L’attuale disciplina si connota per la a-causalità (la mancanza di condizioni limitative e dunque di una ragione giustificata obiettiva e temporanea verificabile dal giudice) dei contratti di durata non superiore ai dodici mesi. Infatti, ricorre l’obbligo di causale per i soli contratti a termine di durata superiore ai dodici mesi.

Quesito 4. Lavoro sicuro

Abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Il quesito referendario mira ad estendere in ogni caso la responsabilità civilistico-risarcitoria dell’imprenditore committente, appaltante lavori o servizi, per i danni derivanti dagli infortuni sul lavoro subiti dai dipendenti dell’appaltatore e di ciascun sub-appaltatore oltre la quota indennizzata dall’INAIL (danno differenziale).

 

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