Il secondo turno si svolgerà dalle 7 alle 23 di domenica 23 giugno e dalle 7 alle 15 di lunedì 24 giugno, solo nei comuni con più di 15mila abitanti in cui nessun candidato ha ottenuto più del 50% dei voti al primo turno dell’8 e 9 giugno. Ecco le città che dovranno recarsi nuovamente alle urne
Chiusa la tornata elettorale dell'8 e 9 giugno che ha coinvolto 3.698 comuni italiani chiamati a rinnovare il sindaco e i propri organi amministrativi, sono poco più di 100 i comuni in Italia in cui si andrà al ballottaggio per l'elezione del sindaco. Il secondo turno, che riguarda esclusivamente i comuni con più di 15mila abitanti in cui nessun candidato ha ottenuto più del 50% dei voti al primo turno, si svolgerà dalle 7 alle 23 di domenica 23 giugno e dalle 7 alle 15 di lunedì 24 giugno. Una volta chiusi i seggi inizierà lo spoglio e arriveranno le prime proiezioni. In particolare vanno al ballottaggio Bari, Firenze e Perugia come città principali e un'altra decina di capoluoghi.
Le città al ballottaggio
Dopo essersi aggiudicato 10 amministrazioni al primo turno (Bergamo, Pavia, Reggio Emilia, Modena, Prato, Livorno, Cesena, Pesaro, Sassari e Cagliari), alcune con l'aiuto del campo largo, il centrosinistra parte favorito nei ballottaggi di Firenze e Bari dove ha ottenuto al primo turno maggiori consensi. A Firenze, torneranno al voto l'assessora all'Educazione Sara Funaro, sostenuta da Pd, Sinistra Italiana +Europa, Azione, Europa Verde, Movimento Laburista, Volt e Movimento Centro, al 43,2% dei consensi al primo turno, e l'ex direttore degli Uffizi Eike Dieter Schmidt, per il centrodestra (32,9%). Secondo turno anche per Bari, dove a “scontrarsi” nuovamente saranno il candidato di centrosinistra Vito Leccese, avanti con il 48% e quello di centrodestra Fabio Saverio Romito, con il 29,1% delle preferenze.
Il centrodestra, invece, si è già affermato a Biella, Ferrara, Forlì, Ascoli, Pescara, Avellino ed è in vantaggio a Potenza, Campobasso, Lecce, Caltanissetta e Vercelli. Nello specifico, a Potenza, a contendersi la fascia da primo cittadino saranno Francesco Fanelli (Lega), che al primo turno era avanti con il 40,6% e Vincenzo Telesca (centrosinistra), al 32,4%.
Ballottaggio anche per Campobasso, dove inizialmente era stato dato come vincitore il candidato sindaco del centrodestra, ma è poi emerso un errore nel conteggio dei voti disgiunti. Al termine della riunione dell'Ufficio elettorale centrale a Palazzo San Giorgio del 12 giugno, sono stati comunicati i dati corretti: Aldo De Benedittis (centrodestra al 48,31%), sfiderà Marialuisa Forte (centrosinistra è al 31,89).
Secondo turno anche a Lecce: il 13 giugno la commissione centrale elettorale ha completato il riconteggio di quattro sezioni, i cui dati erano stati ritenuti incongruenti, e sarà ballottaggio tra Adriana Poli Bortone, candidata del centrodestra, ferma al 49,95%, e il sindaco uscente Carlo Salvemini, ricandidato per il centrosinistra, che ha ottenuto il 46,73%. A Caltanissetta, invece, andranno al ballottaggio Walter Calogero Tesauro (centrodestra al 34,42%) e Annalisa Maria Petitto (30,82%) e a Vercelli Roberto Scheda (centrodestra al 37,87%) e Gabriele Bagnasco (25,60%). Poche centinaia di voti separano le due coalizioni a Perugia (circa 500 preferenze in più per il censtrosinistra), Cremona (il centrodestra avanti di 400 voti) e Urbino (200). Nello specifico, a Perugia, sarà testa a testa tra Vittoria Ferdinandi (centrosinistra allargato al 49,1%) e Margherita Scoccia (centrodestra al 48,29%), a Cremona tra Alessandro Portesani, al 43,11% di voti, e Andrea Virgilio, al 42,11 % di preferenze e a Urbino tra Maurizio Gambini (47,96%) e Federico Scaramucci (44,73%).
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Ballottaggio: come si vota
Come detto, qualora nessun candidato abbia ottenuto la maggioranza al primo turno, si sfidano al secondo turno i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. La scheda per il ballottaggio comprende il nome e il cognome dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro l'apposito rettangolo, sotto il quale sono riprodotti i simboli delle liste collegate. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto. Non è ammesso il voto disgiunto, ovvero la possibilità di votare per un candidato alla carica di sindaco e, contemporaneamente, per una lista di candidati alla carica di consigliere comunale non collegata a quel candidato a sindaco.