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Elezioni europee e comunali, urne chiuse. Affluenza alle 23 tra il 14% e il 15%

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La tornata elettorale dell’8 e 9 giugno nel nostro Paese è iniziata: si vota anche domenica dalle 7 alle 23. Gli italiani vanno alle urne per eleggere 76 membri del Parlamento europeo, per le amministrative in 3.698 Comuni e per rinnovare il presidente e il Consiglio regionale del Piemonte. Per le Comunali l'eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 23 e lunedì 24 giugno

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Ai seggi a Udine debuttano le file inclusive

Seggi aperti da questo pomeriggio in tutti i 215 comuni del Friuli Venezia Giulia per le elezioni Europee, con alcune novità che riguardano in particolare Udine. Tra i documenti e i materiali recapitati ai presidenti di seggio c'è anche una lettera dell'assessora ai Servizi demografici Arianna Facchini, che invita a favorire file non più suddivise in base al genere, per creare un ambiente più inclusivo. Una raccomandazione per i presidenti che è stata accolta, a quanto si apprende, in determinati seggi, dove si procede secondo la nuova indicazione, nonostante al momento non si stiano creando lunghe file. A Trieste invece è stato allestito un seggio ad hoc per gli studenti fuori sede, dopo l'inoltro di quasi 500 richieste, da parte di altrettanti giovani, di poter votare nella città che li ospita. In Fvg sono 1.048.166 gli aventi diritto di voto chiamati alle urne in questa tornata. In 114 comuni si rinnovano anche le cariche amministrative: alle 15, secondo quanto rende noto il servizio elettorale regionale, i seggi si erano regolarmente ricostituiti.

Europee, in Valle d'Aosta pesa l'incognita affluenza

Tutti i seggi si sono insediati regolarmente in Valle d'Aosta - fanno sapere dall'ufficio elettorale regionale - ma l'incognita per le elezioni europee è l'affluenza. Oltre a una generale disaffezione alle urne, potrebbe pesare la decisione del maggior partito autonomista, l'Union valdôtaine, che guida anche il governo regionale, di non presentare candidati, lasciando di fatto libertà di voto agli iscritti. Una scelta che suona come una protesta contro una legge elettorale che rende difficile portare a Bruxelles un candidato valdostano: si parla di 50mila voti necessari a fronte di 101.729 elettori chiamati alle urne nella piccola regione alpina. Per questo il gruppo consiliare dell'Uv, insieme agli alleati di Alliance Valdôtaine-Vda Unie, ha già annunciato un ricorso alla Corte costituzionale per "ribadire l'ingiustizia di cui la Valle d'Aosta è vittima, in assenza di meccanismi che consentano realisticamente l'elezione di un eurodeputato valdostano". Nel 2019, alle scorse europee, la percentuale di affluenza era stata del 51,91%, con 53.167 votanti su 102.417 elettori chiamati alle urne.

Elezioni, a Torino due seggi hanno aperto in ritardo

Hanno aperto in ritardo a Torino due dei 919 seggi elettorali. I Servizi civici della Città hanno inviato del personale di supporto per rivolvere la situazione. I seggi, secondo quanto informa una nota, sono tutti regolarmente operativi. Sono state risolte 'in extremis' nel corso della mattinata le defezioni dell'ultima ora di presidenti e scrutatori. Ieri sera, in particolare, mancavano 26 presidenti, poi diventati cinque. Le sostituzioni sono state completate poco dopo mezzogiorno. Alle 15 non è stato possibile aprire il seggio 320, nel quartiere Pozzo Strada, e il seggio 589, in Barriera di Milano; nel primo caso il presidente ha avuto un problema improvviso ed è stato sostituito, mentre nel secondo il presidente (che era stato nominato nella tarda mattinata) ha subito un ritardo mentre andava sul posto.

A Firenze 900 rinunce su 1.470 scrutatori, trovati i sostituti

Sono state circa 900 le rinunce sul totale di 1.470 scrutatori a Firenze. È quanto si apprende da Palazzo Vecchio. Le ultime rinunce sono arrivate nella tarda mattinata di oggi ma all'apertura dei seggi erano stati trovati tutti i sostituti. Il voto, fanno sapere, procede regolarmente, ma dal Comune viene lanciato un nuovo appello per la ricerca di scrutatori volontari in vista del ballottaggio. Sempre a Firenze quattro seggi sono dedicati agli studenti italiani fuori sede che possono votare per le elezioni europee. Gli iscritti sono quasi 1.600 e l'affluenza, da quanto si apprende, è buona.

Spari a Casal di Principe, rafforzata la vigilanza sui seggi

Dopo gli spari in piazza e sul portone di casa dei figli di Francesco "Sandokan" Schiavone, sale l'allerta delle forze dell'ordine a Casal di Principe, dove si vota per il rinnovo del sindaco e le Europee. Una più "attenta" osservazione verrà riservata, già in queste prime ore di apertura delle urne, a tutti i seggi elettorali, per evitare tentativi di condizionamento del voto; la Questura di Caserta ha disposto appositi servizi di vigilanza per monitorare la situazione. I due episodi, specie il primo avvenuto a piazza Mercato intorno alle mezzanotte, a poca distanza dal Comune e due ore dopo la conclusione di un comizio elettorale, non sembrano comunque essere collegati alle elezioni. Più che intimidazione a scopo elettorale, sembrerebbe trattarsi di un avvertimento legato alla gestione degli affari illeciti, un modo per lanciare un messaggio; ipotesi che potrebbe essere avvalorata dall'episodio dei proiettili esplosi in via Bologna contro il portone di casa di Emanuele Libero e Ivanhoe Schiavone, gli unici due figli dell'ex capoclan Francesco "Sandokan" Schiavone, divenuto da qualche mese collaboratore di giustizia, rimasti a vivere a Casal di Principe. Emanuele Libero, 33enne, è uscito di carcere il 16 aprile scorso dopo aver scontato una condanna per associazione mafiosa ed estorsione, ha rifiutato il programma di protezione cui poteva accedere dopo la decisione del padre di collaborare con la giustizia, tornando a vivere a Casal di Principe; i suoi movimenti sono dunque sotto osservazione anche e soprattutto alla luce di ciò che è accaduto. In queste ore i carabinieri della Compagnia di Casal di Principe hanno repertato numerosi bossoli a piazza Mercato - dove è stata usata una mitraglietta e gli autori in auto pare fossero incappucciati - e in via Bologna, davanti al portone crivellato di colpi di casa Schiavone; gli esami balistici dovranno stabilire se a sparare è stata la stessa mitraglietta o due armi diverse; al setaccio inoltre le immagini delle telecamere di videosorveglianza pubbliche.

Elezioni europee, politici e leader di partito ai seggi per votare. FOTO

Dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola, i leader europei vanno alle urne per esprimere le loro preferenze. Il premier slovacco Robert Fico, gravemente ferito in un attentato a maggio, è arrivato in stampelle alla postazione istituita nell'ospedale di Bratislava. LA GALLERY

Giorgia Meloni, Elly Schlein, Roberta Metsola e Robert Fico votano per le europee

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Europee, code prima dell'apertura nei seggi per studenti fuori sede a Bologna

Nonostante il caldo, poco prima dell'apertura dei seggi erano già molti gli studenti fuori sede in fila davanti al liceo Sabin di Bologna. Per loro si tratta del primo voto lontani da casa. Per la prima volta, infatti, in occasione delle Europee gli studenti domiciliati per un periodo di almeno tre mesi in un Comune fuori dalla propria regione di residenza possono votare nel Comune dove vivono temporaneamente.

Urne aperte in Piemonte per le Regionali

In Piemonte le urne si sono aperte anche per scegliere il nuovo presidente di Regione: il governatore uscente Alberto Cirio (Forza Italia) cerca un secondo mandato: se vincesse, per il centrodestra sarebbe la prima riconferma in 25 anni. Quattro i candidati a sfidarlo. Si tratta dell'ex assessora comunale Gianna Pentenero (Pd), la capogruppo in Regione pentastellata Sarah Disabato (5 Stelle), l’avvocato Alberto Costanzo (Libertà) e l'attivista No Tav Francesca Frediani (Piemonte Popolare): L'APPROFONDIMENTO.

Anche Conte ha votato

"Io ho votato e voi? Buon voto a tutte e tutti!". Lo scrive sui social il leader M5s Giuseppe Conte postando la sua immagine mentre infila la scheda nell'urna elettorale.

Meloni: futuro di Italia e Ue è nelle vostre mani, votate

"Oggi è possibile recarsi al seggio fino alle 23. E domani dalle 7 alle 23. Il futuro dell'Italia e dell'Europa lo decidete voi. Ora è tutto nelle vostre mani. Buon voto". Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni postando la sua immagine mentre infila la scheda elettorale nell'urna. All'uscita del seggio, allestito nella scuola Bachelet a Roma, Meloni ha ricordato il silenzio elettorale, poi ha espresso il proprio voto. E all'uscita ha lanciato l'appello: "Votate, è importante, decide i nostri prossimi 5 anni". Poi ha fatto un selfie con un simpatizzante.

Matteo Renzi ha votato a Firenze con moglie e figlia neo 18enne

Il leader di Italia Viva e candidato alle elezioni Europee, Matteo Renzi, ha votato nella scuola primaria Villani nel quartiere di Gavinana a Firenze. Renzi è arrivato accompagnato dalla moglie Agnese e dalla figlia Ester, che proprio oggi ha compiuto 18 anni. Poco prima di Renzi ha votato anche il deputato Iv, Francesco Bonifazi.

Salvini e Meloni al voto

Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno votato per le Europee pochi minuti dopo l'apertura dei seggi, nelle rispettive città.

Salvini e Meloni

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Schlein vota a Bologna subito dopo l'apertura dei seggi

La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha  votato a Bologna nel seggio allestito nelle scuole Ercolani in via Mura di Porta Galliera. Schlein è arrivata poco dopo le 15, assediata da giornalisti e fotografi. Dopo aver aspettato il suo turno in fila la segretaria del Pd è entrata nella cabina 2 della sezione 99 per esprimere il suo voto. Prima di votare, Schlein ha dovuto cambiare la matita perché si era rotta la punta. Dopo il suo voto ha atteso in corridoio che votasse anche la compagna, quindi si è allontanata senza rilasciare dichiarazioni. 

Salvini vota a Milano: "Un voto contro la guerra"

Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha votato per le elezioni Europee nel seggio di via Martinetti a Milano. "Chiedo con forza un voto contro la guerra, per fermare la guerra e isolare bombaroli come Macron", ha detto fuori dal seggio. "Aldilà di tutti gli altri temi sacrosanti su cui la Lega si batte da anni, gli italiani possono fermare i venti di guerra", osserva.

Caos elettorale in Comune del Modenese, arriva la commissaria

Proprio nel giorno in cui si sarebbe dovuto votare, la prefetta di Modena Alessandra Camporota ha nominato, con un decreto, la viceprefetta Teresa Inglese commissaria prefettizia per la gestione provvisoria del Comune di San Prospero, dove, a seguito di irregolarità documentali nella presentazione delle liste elettorali e di una definitiva pronuncia del Consiglio di Stato, non si svolgono, oggi e domani, le elezioni amministrative. Nel Comune della Bassa modenese di oltre seimila residenti si sarebbero dovuti affrontare alle urne Sauro Borghi, sindaco uscente sostenuto dal centrosinistra, e Bruno Fontana per il centrodestra. Accertata l'assenza di liste elettorali, la prefettura fa sapere che la commissaria si insedierà lunedì, il 10 giugno, e che rimarrà in carica fino all'insediamento degli organi ordinari di governo del Comune che saranno eletti nel primo turno elettorale utile, ovvero quello previsto nella primavera del 2025.

Trovati i sostituti scrutatori, a Milano aperti i 1.313 seggi

La macchina elettorale è partita anche a Milano alle 15 in punto nei 1.247 seggi ordinari in 162 scuole e nei 66 seggi speciali (ad esempio negli ospedali e nelle case di cura) oltre alle 8 sezioni dislocate all'Università Cattolica e al Politecnico per il voto di quasi 5mila studenti e studentesse fuorisede. Restano aperti anche oggi, ad accesso libero ma solo per le finalità connesse alle esigenze elettorali, alcune strutture comunali come l'ufficio elettorale di via Messina e il Salone anagrafico di via Larga. Il Comune ha fatto sapere che nelle ultime cinque settimane sono state rilasciate in tutto 34.243 tessere elettorali e che solo stamani ne sono state richieste 3.896. Sempre stamani sono stati risolte le ultime criticità che si erano presentate in questi giorni nel cercare i sostituti di presidenti e scrutatori che si erano resi indisponibili.

Election day, a Cagliari boom di rinunce per componenti di seggi

Boom di rinunce da parte di presidenti di seggio e scrutatori per questa tornata elettorale dell'election day a Cagliari, dove si vota per le europee e le comunali. Dal Comune fanno sapere che vi è stato un incremento di rifiuti che ha superato anche quelli registrati per le regionali di fine febbraio. Mercoledì 5 c'era stato anche un appello lanciato, attraverso un comunicato stampa, per la ricerca di presidenti di seggio. L'amministrazione, secondo quanto appreso, ha risolto in parte con questa manifestazione di interesse lanciata sulla stampa e sui canali social e, in parte, con chiamate last minute. Questa mattina, però, era già stato tutto risolto e i seggi delle 210 sezioni di Cagliari si sono potuti insediare regolarmente. 

Seggi aperti in Italia: si vota per Europee, Piemonte e 3.700 Comuni

Si sono aperte alle 15 le urne per eleggere i 76 membri italiani che andranno a far parte del nuovo Parlamento europeo. Si vota oggi fino alle 23 e domani, 9 giugno, dalle 7 alle 23. In queste stesse ore seggi aperti anche per la tornata amministrativa che coinvolgerà 3.698 Comuni e il Piemonte, per il rinnovo del Consiglio regionale. Sono oltre 51 milioni gli italiani chiamati a votare per le europee, oltre 17 milioni quelli per le amministrative e 3,6 gli elettori piemontesi.

Urne chiuse in Repubblica Ceca, affluenza in aumento sul 2019

Urne chiuse alle 14 nella Repubblica ceca, dove i cittadini sono stati chiamati a scegliere 21 eurodeputati fra 30 partiti, movimenti e coalizioni. L'affluenza generale nel Paese ha superato quella delle elezioni europee del 2019. In molte zone è stata oltre il 30%, il 40% a Praga, ha riferito l'agenzia Ctk. I risultati, dopo l'esame della Commissione elettorale lunedì, saranno probabilmente ufficializzati martedì, ha aggiunto l'agenzia ceca.

L’affluenza

L'affluenza ha registrato il picco nelle prime elezioni europee del 1979, quando ha votato ben l'85,65% degli aventi diritto. Nelle tornate seguenti c'è stato un continuo calo (tranne che tra il 1999 ed il 2004, quando si passò dal 69,73% al 71,72%), fino a toccare il minimo alle ultime consultazioni, quelle del 2019, quando votò il 54,5% degli italiani.