I due comuni abbandoneranno le file divise per genere. I registri elettorali sono divisi per legge in base al genere e spesso viene seguito questo criterio anche per gestire il flusso delle persone che si recano al voto. Pratica contestata perché ritenuta discriminante. Per questo le due città hanno deciso di fare un passo avanti all’insegna dell’inclusione
Un’unica fila. A Milano e Padova i seggi elettorali per le elezioni Europee dell’8 e del 9 giugno diranno addio alle file divise per genere. Per la prima volta a partire dalle elezioni regionali 2023, l'Amministrazione comunale milanese intende sensibilizzare chi presiede il seggio elettorale perché non distribuisca gli elettori in due file, tenga i registri vicini e proceda all'identificazione delle persone solo quando arriva il proprio turno.
Pratica discriminante
I registri elettorali, per legge, sono divisi in base al genere e nella maggior parte dei casi avviene che i presidenti seguano questo criterio per gestire il flusso delle persone che si recano a votare. Si tratta di una pratica in uso da decenni ma che da diversi anni viene contestata perché discriminante e lesiva nei confronti delle persone transgender e non binarie. Per questo, la decisione dei due comuni di fare un passo avanti. “L’idea nasce dall’ascolto del territorio – ha spiegato all’AGI l’assessora ai Servizi Anagrafici del Comune di Padova Francesca Benciolini - ci sono delle persone che ci hanno raccontano che nel doversi posizionare all’interno delle file in una fase di transizione, quindi con documenti non ancora completati, hanno provato una sensazione di disagio tanto che in alcuni casi hanno rinunciato al voto. Quindi si tratta di garantire la parità di opportunità a tutti, a cominciare proprio dal garantire il diritto al voto”.
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Elezioni all’insegna dell’inclusione
Il Comune di Milano ha anche realizzato alcuni video per rinnovare l'invito a presidenti di seggio, scrutatori e scrutatrici ad accogliere elettrici ed elettori in maniera inclusiva alle urne. È infatti compito di chi si dedica alle operazioni di seggio garantire che a ciascuna persona, indipendentemente da età, genere, orientamento sessuale, disabilità, religione o provenienza, sia permesso di esercitare questo diritto in tutta serenità. Il primo contiene proprio l'indicazione a presidenti di seggio di distribuire gli elettori e le elettrici in un'unica fila, anziché dividerli in file differenziate sulla base dei generi femminile e maschile. Nel secondo video invece Giuseppe Arconzo, delegato per le Politiche sull'accessibilità del Comune di Milano, richiama l'attenzione sul tema del voto riservato a quegli elettori ed elettrici impossibilitati a votare in modo autonomo e sul loro diritto a farsi assistere in cabina da un accompagnatore. Sul tema dell’inclusione e dell’accessibilità anche l’assessora Benciolini:“Si tratta di una attenzione, a costo zero, che nulla cambia nel concreto ma che fa la differenza – ha proseguito – esattamente come il fatto che in tutti i seggi ci sia almeno una cabina di altezza giusta per persone con carrozzina, che persone cieche possano essere accompagnate in cabina, che tutti i seggi siano accessibili e senza scale. Sono tutte misure per garantire che il voto possa essere esercitato in piena libertà e serenità”.