Il capo dello Stato ha preso parte alla cerimonia di commemorazione per il trentennale della morte dell'ex presidente del Consiglio. Il figlio: "Il suo impegno a servizo della collettività"
Cerimonia per il trentennale della morte di Giovanni Goria ad Asti, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. La celebrazione si è aperta con un filmato in cui Goria - esponente della Democrazia Cristiana e presidente del consiglio dal 1987 al 1988 - parla anche dell'Europa e tra le sue affermazioni si sente: "La politica è una cosa necessaria e se fatta bene e anche una cosa utile". Ad aprire la cerimonia sono state poi le parole di Carlo Cerrato, direttore della Fondazione Giovanni Goria, che si è rivolto al presidente della Repubblica ringraziandolo per la visita: "Ci ha regalato un sogno".
Il sindaco: "Fine politico, capace di comunicare"
La parola è passata poi al sindaco, Maurizio Rasero, visibilmente emozionato. "L'ultima visita di un capo dello Stato è avvenuta 21 anni fa con Ciampi, è un'emozione grandissima". "Io sono qua - ha detto Rasero - come portavoce di tutti gli abitanti del provincia e a nome loro dico grazie. Goria era un fine politico e capace di spiegare le cose difficili con parole semplici. Schivo, non si troverebbe a suo agio con i riflettori di oggi". In riferimento poi al nome del teatro in cui si svolge la cerimonia ha aggiunto: "Vittorio Alfieri è stato colui che ha dato il via al sentimento nazionale". Ha citato poi la strage di Capaci, di cui si celebra oggi il 32esimo anniversario: "È motivo di orgoglio che lei sia qua con noi durante l'anniversario. Da presidente della Provincia dico che siamo vicini a siciliani, una provincia che grazie alla magistratura ha scoperto di non essere immune al fenomeno".
Marco Goria: "Mio padre credeva davvero nel suo impegno pubblico"
"Non posso dire che non fosse ambizioso, ma percepivo che credeva davvero nel suo impegno pubblico come servizio per la collettività. Negli anni gli ho sentito dire spesso: 'Si esercita il potere per essere utili al Paese, non per il potere fine a se stesso'". Sono parole di Marco Goria, figlio di Gianni, nel corso della cerimonia. "Io allora - ha aggiunto il figlio - non capivo bene il significato di questa frase ma, mai come ora, ne comprendo l'importanza e lei, signor presidente - si è rivolto a Mattarella -, in questo è un grande esempio per tutta l'Italia e per tutta la classe dirigente".